Anche se, apparentemente, possa risultare un aspetto particolare da circoscrivere, secondo la scienza, esiste un numero esatto di amici di cui ciascun individuo può circondarsi. Il primo ad indagare sul “tetto massimo” possibile da raggiungere in amicizia fu l’antropologo inglese, Robin Dumbar, che nel 1993 condusse uno studio per scoprire quanti amici in totale sia possibile avere; stabilendo un numero preciso equivalente a 150. Tuttavia, allo studio di Dumbar se ne accompagna, oggi, uno più recente che stravolge la teoria dell’antropologo inglese.
Robin Dumbar, per giungere alle sue conclusioni nel 1993, studiò prima la corteccia cerebrale dei primati; affermando che le dimensioni della neocorteccia potessero indicare il numero di relazioni possibili. Rispetto allo studio, l’antropologo inglese spiegò che ad una neocorteccia più grande corrispondevano numerosi gruppi di primati. Applicando poi lo stesso studio all’uomo, Dumbar stimò il numero massimo di amici per ciascun individuo. Tuttavia la conclusione del ricercatore inglese ha, da sempre, suscitato qualche perplessità; proprio per questo motivo l’Università di Stoccolma ha pensato di approfondire lo studio sulle relazioni amicali.
Il numero perfetto di amici
L’antropologo inglese faceva rientrare nei centocinquanta amici non solo quelli più intimi ma tutte le possibili relazioni sociali che ciascuno era in grado di intrattenere. Tuttavia, nell’epoca dei social network, l’Università di Stoccolma ha creduto che fosse il caso di domandarsi se il numero indicato da Dumbar fosse ancora corretto; analizzando la capacità della corteccia neocerebrale, i ricercatori hanno dedotto che, in realtà, pare non esistano limiti al numero di amici.
I ricercatori svedesi ritengono si tratti solo di impegno; il vicedirettore del Centro di Evoluzione Culturale dell’Università svedese, Johan Lind, ha rivelato al New York Times: “Con l’allenamento, possiamo imparare migliaia di cifre di pi greco e, allo stesso modo, se ci impegniamo con molte persone, diventeremo più bravi a farcele amiche”. Insomma, pare che avere tanti amici dipenda solo dall’intelligenza; inoltre il professore Lind fornisce un’ulteriore affermazione, a tratti, sconvolgente. Sembrerebbe, infatti, che gli amici veramente “utili” potrebbero essere quelli dal 151 in poi, quelli che si trascurano di più. Per la scienza dunque l’amicizia potrebbe discostarsi, spesso, dai sentimenti.
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