Entreranno in vigore domani mercoledì 19 maggio le nuove misure del decreto Covid del Governo Draghi. Il coprifuoco slitterà alle 23 e sarà definitivamente abolito dal 21 giugno.
La data del 7 giugno
Prima, però, dal prossimo 7 giugno, un ulteriore slittamento: alle 24. Da quella data, cioè, si potrà circolare dalle 5 e fino alla mezzanotte. Dopo questo orario sarà consentito uscire dalla propria abitazione soltanto per “comprovate esigenze”, vale a dire motivi di lavoro, salute e urgenza. Bisognerà avere l’autocertificazione e indicare il luogo di partenza, quello di arrivo e la ragione dello spostamento.
Il dettaglio delle nuove regole
Dal 19 maggio, dunque, il divieto di spostamenti dovuti a motivi diversi da quelli di lavoro, necessità o salute, attualmente previsto dalle ore 22 alle 5, sarà ridotto di un’ora. Resterà valido dalle 23 alle 5. A partire dal 7 giugno, sarà valido dalle 24 alle 5. Il premier Draghi ha ricordato, durante il Cdm, che il programma sarà attuato sempre se i dati sul Covid permetteranno l’ammorbidimento graduale della restrizione.
Regioni verso la zona bianca
Dal 1 giugno Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna dovrebbero entrare in zona bianca e, se il trend di contagi non cambierà, dal 7 giugno le seguiranno anche Abruzzo, Veneto e Liguria. Lo stabilisce la road map esaminata dalla cabina di regia, a cui hanno partecipato anche il Cts e il premier Draghi. Con il colore bianco le uniche precauzioni che valgono sono indossare le mascherine e tenere il distanziamento. Dal 1 giugno i ristoranti e i bar potranno aprire a pranzo e a cena anche al chiuso e oltre le 18.
Giù i contagi
Segnali di speranza sempre più concreta nella lotta al Coronavirus arrivano infine dal primo report dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute sull’efficacia dei vaccini anti-Covid. Nelle persone immunizzate il rischio di infezione da Sars-CoV2, di ricovero e di decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane. A partire dai 35 giorni dall’inizio del ciclo vaccinale si osserva una riduzione dell’80% delle infezioni, del 90% dei ricoveri e del 95% dei decessi.