Italia, solo 4 regioni “rosse”. Più libertà in estate? Polemica sulle isole Covid free

Una settimana dopo la Pasqua in lockdown, quasi tutta Italia torna a colorarsi di arancione. Restano in zona rossa 4 regioni su 20. Le restrizioni si allentano quindi per 48 milioni di italiani su 60 milioni. E riaprono le scuole anche se non ancora al 100%: tornano fra i banchi 6,5 milioni di ragazzi. Se i dati dell’epidemia di Covid lo consentiranno, dopo il 20 aprile – la prossima settimana – potrebbero riaprire almeno in parte bar, ristoranti, cinema, palestre e piscine.

Le regioni e le scuole

Rimangono in zona rossa solo Campania, Puglia, Valle d’Aosta e Sardegna. Con il ritorno a scuola anche in zona rossa fino alla prima media, si calcola che in classe ci saranno circa sei milioni e mezzo di studenti. Ovvero il 77% degli 8 milioni e mezzo tra scuole statali e paritarie. Poco meno di 5 milioni e mezzo quelli di scuola dell’infanzia, primaria e media, mentre ai nidi vanno circa 350mila bambini. In presenza torneranno quasi un milione in più di ragazzi rispetto alla settimana scorsa: tra loro, ben 400mila in Lombardia.

Verso un’estate “normale”

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato, in particolare, della prossima estate. Il governo immagina un periodo estivo molto diverso da questi mesi fatti di restrizioni. Ma serve attenzione e gradualità, non c’è un’ora “X” in cui le misure anti Covid scompariranno come d’incanto. “Sono ottimista – dice a Repubblica -. Se riusciremo a vaccinare la maggior parte della popolazione, questa estate ci potremo consentire molte più libertà”. Indica poi due novità in arrivo: richiamo Pfizer e Moderna a 42 giorni, non più 21 e 28. E la possibilità per gli over 60 di presentarsi agli hub per farsi immunizzare con AstraZeneca senza prenotazione con le dosi residue. Ma ora la priorità restano le persone sopra gli 80 anni e poi quelle tra 70 e 80.

Attirare i turisti

Sale però la tensione sulle cosiddette isole Covid free: un possibile modello per salvare la stagione turistica estiva. “Si può fare ed è anche opportuno farlo – ha detto senza tanti giri di parole il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia -. Perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme”. Per diventare “Covid-free”, quindi libera dal Coronavirus, un’isola – che sia Capi, l’Elba o le Eolie – deve avere l’intera popolazione vaccinata subito in via prioritaria. Un’idea che sta spaccando il fronte delle regioni. La bocciano sia il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini (Pd) che il neoeletto presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (Lega).

L’esempio greco

La proposta delle isole Covid free arriva sulla scia di quanto sta avvenendo in Grecia. Entro la fine di questo mese infatti, tutti gli abitanti delle 69 isole elleniche saranno vaccinati. Potrà quindi partire da maggio la stagione turistica, con meno preoccupazioni. In Italia il piano riguarderebbe i residenti e i lavoratori delle isole minori in Campania come Ischia, Capri, Procida, in Sicilia, come le Eolie e le Egadi e le Pelagie, e altre da Ponza alle Tremiti fino all’Elba e l’isola del Giglio. Ma negli ultimi giorni è arrivato anche l’appello dei presidenti Christian Solinas e Nello Musumeci, di far rientrare anche Sardegna e Sicilia nel piano delle isole Covid free.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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