Chicche di Velvet

Errori nei film Harry Potter e il mistero dei vestiti che appaiono per “magia” nel terzo capitolo

Troppa magia pure per Harry Potter

Harry Potter non ha sicuramente bisogno di troppi preamboli. La saga, incentrata sulle vicende che hanno come protagonista il giovane mago, è tra le più redditizie al mondo. Con un incasso totale di oltre 7.7 miliardi di dollari, si tratta infatti della terza serie di film di maggior successo di sempre. Ciononostante, non è esente da alcune sviste sfuggite all’attenzione dei diversi registi, che nel corso dei dieci anni, si sono alternati. Nel caso specifico, c’è un dettaglio che molti spettatori non hanno potuto fare a meno di notare nel terzo capitolo della saga, Il prigioniero di Azkaban. Nel corso della pellicola, diretta da Alfonso Cuaròn nel 2004, si scopre che il topo che appartiene a Ron Weasley non sia altro che Peter Minus. L’uomo, seguace del Signore Oscuro, decise di tramutarsi in un animale per nascondersi, in attesa del ritorno di Voldemort. Proprio lui è il protagonista di un curioso dettaglio.

Harry Potter e i vestiti che appaiono per “magia”: il mistero di Peter Minus

In onda questa sera su Sky Cinema, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è il terzo capitolo della saga, nata dalla penna J.K. Rowling. La serie è infatti tornata sul piccolo schermo, inaugurando un canale tematico sul network televisivo che, da domenica 11 aprile, chiuderà i battenti. In questo film Harry Potter entrerà in contatto con Sirius Black. L’uomo, evaso dalla prigione di Azkaban, è sulle tracce del giovane mago: ma non è come tutti credono. Costui, infatti, vorrà proteggere il giovane protagonista, di cui rivela di essere lo zio. Ma da chi? Dal Signore Oscuro, che può fare affidamento ad un seguace che passa tranquillamente inosservato: il topo di Ron Weasley.

C’è però un dettaglio che ha fatto storcere il naso degli spettatori: quando Peter Minus viene smascherato, riprendendo le sembianze da umano, appare direttamente vestito. Viceversa, invece, quando riesce a riappropriarsi di una bacchetta, riprendendo le sembianze del roditore, lo si vede sparire all’interno dei vestiti. L’uomo riesce poi a scappare sotto forma di animale. Come sono apparsi, dunque, i vestiti la prima volta? La spiegazione più ovvia sarebbe “per magia”: in effetti, trovandoci in tema Harry Potter, potrebbe anche essere esaustiva. O magari, si tratta di una semplice incongruenza.

Lorenzo Cosimi

  • Cinema e tv

    Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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