La Pasqua si avvicina e – fermo restando che nel fine settimana fra il 3 e il 5 aprile saremo tutti in zona rossa – l’Italia fa i conti con i possibili nuovi colori delle regioni in base alla gravità dell’emergenza Covid. Secondo quanto anticipa il Corriere della Sera, la Lombardia rimarrà rossa, così come invece diverrà rossa la Valle d’Aosta, oggi arancione. Il Lazio “salirà” dal rosso all’arancione: lo stesso colore che la Toscana manterrà. In bilico il Veneto: la speranza è che da rosso diventi arancione.
Punti vaccinali ovunque
Si tratta di previsioni per la settimana che comincerà lunedì prossimo 29 marzo. Domani, 26 marzo, col monitoraggio settimanale dovremmo saperne di più. Si delinea intanto il piano del governo Draghi per accelerare la campagna vaccinale anti Covid. Si cerca di realizzare una serie di Punti straordinari, all’interno di palestre, palazzetti e parcheggi di supermercati, al ritmo di 672 vaccinazioni al giorno nelle strutture più grandi. Con 8 linee di somministrazione, aperte per 12 ore: qui ogni cittadino potrà essere immunizzato in dieci minuti.
Riaperture? Solo per i bambini a scuola
Con 3.700 persone ricoverate in terapia intensiva e i numeri ancora alti di nuovi contagiati e vittime, dopo dieci giorni di chiusura, la riapertura dopo Pasqua riguarderà soltanto le scuole. Il piano è stato già messo a punto, anche grazie alla collaborazione con il ministero della Difesa. Regole rigide per riportare la didattica a distanza al 50 % in fascia arancione. Lezioni in presenza per materne ed elementari in fascia rossa. Tutto il resto dovrà attendere.
Europa: vertice per una svolta
Nelle ore in cui le regioni italiane cercano di capire a quali misure restrittive andranno incontro, da Bruxelles arrivano notizie sul vertice europeo anti Coronavirus. “L’accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi – si legge nella bozza di conclusioni della videoconferenza dei leader dell’Unione europea, anticipata dall’Ansa -. Gli sforzi a tal fine devono essere ulteriormente intensificati. Sottolineiamo l’importanza della trasparenza e dell’estensione del regime di autorizzazione all’esportazione. Riaffermiamo che le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna”.