
Una delle ricette più diffuse e replicate dagli italiani nel periodo pasquale è quella dello stufato di coniglio. Le umili origini di questo piatto garantiscono un gusto genuino che riporta a tavola i sapori di una volta. Le note agrodolci vanno dosate con sapienza per ottenere il giusto equilibrio, ma la ricetta è semplice da seguire in tutti i suoi passaggi.
Ricetta dello stufato di coniglio in agrodolce: gli ingredienti
Per realizzare un ottimo stufato di coniglio bisogna partire dalla qualità della carne. Il coniglio, tra tutte le carni bianche, è la migliore che si presta a questo tipo di preparazione: chiedete al vostro macellaio di fiducia di tagliarne delle parti adatte ad una cottura lunga. Per la ricetta vi serviranno:
- Coniglio, 1 kg
- Olio extra-vergine d’oliva, 125 ml circa
- Cipolla, 2 (preferibilmente bianca)
- Cipolline sottaceto, 125 g
- Olive nere, 100 g
- Capperi, 100 g
- Alloro, 2 foglie
- Sale, q. b.
- Pomodori pelati, 1 confezione
Il procedimento per un risultato perfetto
La ricetta dello stufato di coniglio non richiede una particolare maestria in cucina, ma bisogna dosare attentamente gli ingredienti per evitare un sughetto troppo dolce o, al contrario, troppo acidulo. Per prima cosa versate l’olio nella casseruola e fate rosolare a fiamma media la carne di coniglio. Dopo aver rosolato la carne, aggiungete le cipolline sgocciolate e la cipolla tritata in modo grossolano. A questo punto potete aggiungere i capperi e le olive e due bicchieri di acqua.
Mescolate per quale minuto e aggiungete anche le foglie d’alloro, il sale e (se lo preferite) un po’ di pepe. Alla fine inserite nella casseruola anche i pomodori pelati (potete sostituirli con la passata di pomodoro ma il gusto sarà leggermente diverso). Versate ancora qualche bicchiere di acqua e coprite con il coperchio. Lasciate cuocere a fiamma bassa per un’ora circa, fino a che la carne risulterà tenera e il brodo si sarà ristretto in un sughetto. Assaggiate ed eventualmente aggiustate di pepe e sale.
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