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Covid, tutto cambia di nuovo: Italia a rischio zona rossa nei weekend

Le norme del nuovo Dpcm Draghi stanno già per cambiare

Tutta Italia zona rossa nei weekend. Il rischio è serio. No, non dovrebbe arrivare, alla fine, un nuovo lockdown nazionale come un anno fa ma la prospettiva non è rosea. Sembra questa, al momento, la direzione più probabile delle modifiche al Dpcm Draghi.

Arriva un giro di vite

Regole e divieti più stringenti per arginare la diffusione del coronavirus, e zona gialla rafforzata con misure più severe. Ma anche la zona rossa nei fine settimana senza bisogno di ricorrere al lockdown nazionale. Sono queste le indicazioni del Cts (il Comitato tecnico scientifico) per arginare i contagi di Covid e limitare l’impatto delle varianti. Un lockdown generalizzato, come ipotizzato in questi giorni, non rientra tra le indicazione del comitato e il governo non lo avrebbe preso in considerazione.

I numeri fanno paura

Nella giornata del 9 marzo sono stati 19.749 i contagi e i 376 morti, con un tasso di positività al 5,7%. Sono in aumento i pazienti nelle terapie intensive: 2.756 complessivamente. Tra le regioni, spiccano i 4.084 nuovi positivi della Lombardia e i 2.709 della Campania già in zona rossa. Nella Lombardia arancione ‘scuro’ “è chiaro che i numeri non stanno migliorando”, ha detto lo stesso presidente della Regione, Attilio Fontana.

Il puto sui vaccini

Lo Sputnik V entra intanto a gamba tesa nel dibattito italiano sui vaccini. Proprio quando Johnson&Johnson avrebbe comunicato all’Ue di avere “problemi” a garantire le forniture pattuite. Come hanno riferito fonti Ue all’agenzia Reuters, J&J ha comunicato all’Unione Europea di avere problemi di approvvigionamento che potrebbero complicare i piani per fornire 55 milioni di dosi del suo vaccino nel secondo trimestre dell’anno. Nella serata del 9 marzo la stessa multinazionale, pur non facendo riferimento alle dosi previste in particolare per il secondo trimestre, ha però confermato l’impegno a fornire 200 milioni di dosi del candidato vaccino Janssen COVID-19 entro il 2021, a partire dal secondo trimestre, in linea con gli accordi stabiliti con la Commissione europea”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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