
L’8 marzo è la festa della donna: ma perché si festeggia? Cosa si festeggia? Cerchiamo di fare chiarezza ripercorrendo le tappe che hanno portato le donne a ricevere una mimosa in questo famigerato giorno. C’è tanto da sapere ma qui cerchiamo di dare una versione sintetica di come siano andate effettivamente le cose.
Festa della donna: quali sono le vere ragioni per cui si festeggia l’8 marzo?
Partiamo subito con il ribadire che Festa della Donna è un titolo improprio. L’8 marzo è La Giornata Internazionale dei diritti delle donne. Detta così assume un altro senso. Il senso corretto. Quello che riguarda le conquiste fatte e gli obiettivi ancora da raggiungere. Si parla da anni del famoso rogo appiccato all’interno di una fabbrica di New York l’8 marzo del 1908; è avvenuto certo, e hanno perso la vita oltre 130 donne, ma il movimento in favore della donne nel mondo del lavoro e la giornata a esso dedicato non nacque a causa di quella circostanza. Bensì la Giornata Internazionale dei diritti della donna è stata istituita dall’ONU nel dicembre del 1977. Si iniziò quindi a discutere della questione e durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen (26-27 agosto 1910), si iniziò a riflettere concretamente sull’istituire una giornata dedicata prettamente ai diritti delle donne.
Nell’8 marzo del 1917, in Russia e nello specifico a San Pietroburgo, ci fu il primo vero sciopero che chiedeva anche la fine della guerra. Un viaggio lungo, ma non così tanto come si possa pensare; esiste la giornata dei diritti, certo, si parla molto più apertamente del ruolo della donna, ma i passi da fare in avanti sono ancora tantissimi. Festeggiare è ok, ma celebrare il diritto è un’altra cosa; non è concedersi una manicure o una serata con le amiche, quello lo si può fare sempre, è raccontare alle nostre figlie e ai nostri figli perché c’è ancora bisogno di combattere.