Il nuovo Dpcm, il primo dell’era Draghi, è appena entrato in vigore e già si prospetta per l’Italia una nuova serie di misure restrittive. Obiettivo: far fronte al diffondersi dell’epidemia di Covid che sta subendo un’accelerazione a causa delle varianti del virus. Filtra l’ipotesi di limitare ancora di più gli spostamenti nel fine settimana. Da oggi, intanto, scatta la zona rossa in Campania e quella arancione in Friuli e Veneto.
Tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute la preoccupazione è sempre più alta. Nel nostro Paese l’ultimo bollettino del Coronavirus registra 20.765 nuovi contagi e 207 morti. Il tasso di positività che sale al 7,6% e le terapie intensive che si vanno riempiendo. Ma poiché i dati del weekend presentano un calo fisiologico a causa del minor numero di tamponi, il governo aspetta i numeri più aggiornati che arriveranno tra martedì 9 e mercoledì 10 marzo.
Per quanto riguarda le regioni la Campania è zona rossa, insieme a Molise e Basilicata, mentre da giallo sono passate ad arancione Veneto e Friuli-Venezia Giulia. A questo punto sono 10 in tutto le regioni in fascia di rischio medio-alta. A queste si aggiungono le province autonome di Trento e Bolzano, anche loro in arancione. Nel fine settimana sono stati numerosi gli interventi da parte dei carabinieri per feste clandestine e violazioni delle norme anti-Covid nel Milanese.
In tv da Lucia Annunziata il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto di aspettarsi che “l’impatto delle varianti possa far crescere ancora la curva”. Venerdì prossimo 12 marzo, sulla base del monitoraggio, altre regioni potranno entrare in zona rossa. A quel punto gran parte dell’Italia sarà sottoposta a forti misure di contenimento. Eppure potrebbe non bastare, perché se si vuole far correre la campagna vaccinale bisogna tenere a freno i nuovi contagi.
Secondo un’anticipazione del Corriere della Sera, l’idea è che il coprifuoco, ora fissato dalle 22 alle 5, possa essere anticipato di due o tre ore. Ed è aperto il tema del lockdown nazionale come un anno fa. Un tabù al momento, che però non è più tanto forte. Una misura meno rigida potrebbe essere il lockdown solo nei fine settimana, per impedire ogni sorta di movida e assembramenti. L’altra possibilità su cui si lavora, sostiene ancora il Corriere, è la serrata dei negozi almeno dove sono chiuse le scuole. Questo per evitare che i ragazzi facciano le lezioni scolastiche da casa al mattino e al pomeriggio si ritrovino nei centri commerciali, col rischio di assembrarsi e contagiarsi a causa della variante inglese che colpisce di più i giovani.
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