Il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, ha clamorosamente annunciato le sue dimissioni dal vertice del Nazareno. Lo ha fatto con un post su Facebook che ha lasciato molto stupore, perché era davvero inatteso. “Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie – recita il post di Zingaretti -, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni”.
“Mi faccio da parte per il bene dell’Italia”
Poi va al punto, diretto. “Visto che il bersaglio sono io – aggiunge -, per amore dell’Italia e del partito, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito (Valentina Cuppi, ndr.) per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili”.
Gli scenari possibili adesso
Una doccia fredda per il centrosinistra e soprattutto per coloro che in quel campo politico, a cominciare dallo stesso Zingaretti, hanno a cuore l’alleanza giallorossa, cosiddetta, fra i democratici e i Cinque Stelle. Adesso che succederà? Si entrerà nelle dinamiche di una gestione commissariale del partito, con un reggente temporaneo in vista di un nuovo congresso? Una cosa è certa: il Pd ha mal digerito la caduta di Giuseppe Conte, disarcionato dal blitz di Matteo Renzi e dalle dimissioni delle sue ministre.
Le critiche al segretario
E in qualche modo sembra aver subito, più che accolto entusiasticamente, l’avvento del nuovo Governo Draghi. Il segretario è finito nel mirino di critiche sempre più forti, soprattutto da parte degli ex renziani come Luca Lotti. L’assenza di donne alla guida di ministeri nell’esecutivo presieduto dall’ex governatore della Bce è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così alla fine è stato il segretario stesso a prendere l’iniziativa e a fare un passo indietro. Per adesso c’è solo un post su Facebook ma l’annuncio è inequivocabile.