Rita Rusic da Pierluigi Diaco: “Cecchi Gori era molto geloso. Quando ho giocato a basket con Tom Cruise…”
Rita Rusic è stata ospite a "Ti sento", il programma condotto da Pierluigi Diaco
Su Rai2 nel programma Ti sento Rita Rusic racconta a Pierluigi Diaco il suo passato. L’infanzia nel campo profughi, l’amore con Cecchi Gori, i successi nel cinema e quella volta tragicomica che a Palermo giocò a basket con Tom Cruise.
Nel corso della quarta puntata di Ti sento, il programma condotto da Pierluigi Diaco, andata in onda ieri in seconda serata su Rai2, intensi i ricordi del passato che sono affiorati nella memoria dell’ospite: Rita Rusic. “Nei campi profughi dove sono cresciuta c’era una violenza molto forte. Mi ricorda quello che si passa per diventare cittadino di un paese che non è quello di origine”.
È stato molto intenso il racconto della sua infanzia, non facile, nei campi profughi. È lì che Rita Rusic e la sua famiglia, di origine istriana, vissero appena giunti in Italia in cerca di un futuro diverso. “Il campo profughi è un luogo circondato da dei pali di legno, filo spinato e con delle guardie. E non sei libero di uscire e di entrare quando vuoi. Puoi uscire solo se vai al lavoro o con i genitori. Eravamo il mio papà, la mia mamma, mia sorella ed io. Ci sono tutte case lunghe… Praticamente ogni famiglia ha una piccola stanza dove c’è tutto. C’è un tavolo dove puoi cucinare qualcosa, ci sono i letti a castello, dove dormono sia la mamma e il papà che i figli. Poi nel corridoio, nel mezzo di questa casa lunga lunga ci sono dei bagni dove tutti vanno».
Di quel periodo Rita Rusic conserva ancora “tanti ricordi prepotenti. C’era una violenza molto forte perché tutti noi profughi che eravamo lì, dovevamo sopravvivere”. Scendendo nei dettagli l’ospite ha riportato alla memoria gli aspetti più difficili di quel periodo della sua vita: “Ogni tanto di notte sentivi la polizia, sentivi dei rumori e poi la mattina vedevi la porta spalancata e non vedevi più le persone. Perché erano state portate via, rimandate nei paesi d’origine. L’immagine che un campo profughi provoca dentro di me mi fa pensare a tutto quello che abbiamo passato. Però mi fa pensare anche a tutto quello che si continua a passare per poter essere un cittadino di un paese che non è quello tuo di origine”.
Rita Rusic a Ti sento: “Penso di aver pagato il fatto di essere una donna”
Nel corso della puntata Rita Rusic ha poi raccontato di come sia stato difficile per una donna come lei superare la diffidenza del mondo cinematografico prettamente maschilista. “Penso di aver pagato il fatto di essere una donna. Me lo ho fatto pagare il mondo stesso del cinema. Quando ho avuto quei successi enormi, nel mondo del cinema di donne quasi non ce n’erano e quei successi lì hanno superato i successi degli uomini”.
Il rapporto con Vittorio Cecchi Gori
A proposito del suo esordio cinematografico “Attila flagello di Dio” con protagonista Diego Abatantuono, ha raccontato che “il film lo doveva fare Eleonora Giorgi. Ci sono stati dei problemi e quindi i registi hanno aperto nuovo casting e hanno iniziato a cercare. Non si trovava (l’attrice)… a un certo punto loro hanno detto a Vittorio:“facciamo il provino a Rita”, disperati, il film doveva cominciare a settembre. E quindi dissero “qui, se non troviamo nessuno che facciamo?”. Vittorio non era d’accordo perché lui non voleva che facessi l’attrice, assolutamente. Era un uomo molto geloso“.
Rita Rusic: “Ho giocato a basket con Tom Cruise, una tragedia”
Tragicomico infine il ricordo legato alla sua passione per il basket: “Ho giocato una volta con Tom Cruise, a Palermo. Stavamo girando un film con Francesco Rosi, l’attrice era Mimi Rogers, che era la moglie di Tom Cruise allora, e Jim Belushi. Tom era venuto sul set a trovarla per un paio di settimane… Lui adora la pallacanestro, è un tifoso dei Lakers e quindi ha detto: “Troviamo un campo”. Non sai cosa è successo, una tragedia. (Eravamo) io, lui, poi c’erano altri, c’erano le guardie del corpo, pure quelle americane, sapevano giocare. Allora Vittorio si è fissato che voleva giocare anche lui… Tom palleggia, tira la palla, lui (Vittorio) prende la palla, cade, cade per terra. Io penso, oddio un infarto, corro, lui urla, dico, che è successo? Si era rotto un dito, pronto soccorso, gesso…”.