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Chicche di Velvet

Giulia Valentina l’influencer fuori dal coro: tra ironia, libri, style e serie tv

Influencer 2.0: prima la sostanza

Chi l’ha detto che per diventare un influencer non sia necessario fare appello alla propria cultura e all’amore per la conoscenza? Etimologicamente, la parola influencer parte proprio dal presupposto che si sia in grado di condizionare l’opinione pubblica, che si abbiano le capacità di orientare il pensiero di chi ascolta. Siamo nel 2021 e questo termine è inflazionatissimo; basta essere reduci da un reality e ottenere 200mila follower per essere definiti influncer. In realtà, se l’obiettivo è fare appello al significato intrinseco della parola, non basta avere un seguito corposo: bisogna esserne pienamente capaci, ottenere risultati significativi. E come per ogni cosa nella vita, esistono dei punti di vista.

C’è chi ritiene che prestando il proprio volto a un brand che sponsorizza elisir dimagranti, convincendo alcuni follower che con un codice si possano ottenere uno sconto e un dimagrimento miracolosi, ci si possa definire degli influencer a tutto tondo. Poi c’è chi invece ha colto altre sfumature e ha voluto impegnare il proprio tempo offrendo un’altra prospettiva. Influenzare sì, ma riferendosi agli aspetti della vita che vanno oltre quello fisico; mettendo a disposizione degli utenti le proprie conoscenze, coinvolgendoli in quelle che sembrano piccole battaglie, che poi invece possono avere un eco insperato. È il caso di Giulia Valentina.

Giulia Valentina l’influencer fuori dal coro: libri, style e serie tv

Perché piace tanto Giulia Valentina? Perché conta 884mila follower? È semplice. Pensiamo a Instagram come a una camera da letto; quando si è ospiti a casa di un amico capita spesso che si ispezioni con curiosità la sua camera per comprenderne qualcosa in più. Oltre a essere il luogo in cui si svolge la sua vita, in cui studia, in cui conserva i propri ricordi più intimi, è anche probabilmente il luogo in cui si sente più sicuro al mondo, è il luogo in cui può essere se stesso. Instagram è un po’ la camera da letto degli influencer; le foto, che in un modo un po’ astratto tappezzano le pareti virtuali, raccontano qualcosa della loro personalità, della loro visione del mondo, seppur in funzione di un’operazione di marketing. Ci si può nascondere o mascherare, ma i social hanno l’innata capacità di svelare la verità delle cose a proprio piacimento e senza avvisare. Sono tantissime le camere social di ragazze e ragazzi che puntano sulla propria fisicità; la loro parete virtuale racconta la scalata alla notorietà, racconta l’importanza della taglia 38 e poco altro. E va bene, per carità.

Poi ci sono altre stanze, il cui feed è diverso, più accogliente per una determinata platea di utenti. Ad esempio, c’è la stanza di Giulia Valentina in cui si parla di tutto un po’. Libri, serie tv, fatti del giorno, adv, consigli per gli acquisti, rubriche e tanto altro. I follower dell’influencer trovano stimolante il suo profilo perché ricco di informazioni, perché si confrontano, seppur a distanza, con una persona che condivide pensieri, che invita a battersi per i propri diritti; che combatte il body shaming, che non si prende troppo sul serio e che spiega espressioni di origine anglofona che non tutti conoscono. E poi sì, è anche molto bella. Ma probabilmente, se Giulia Valentina fosse qui, direbbe che quello viene dopo, prima la sostanza.

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