La storia dei tacchi alti ha subito una svolta quando oltre vent’anni fa Sarah Jessica Parker, intepretando Carrie Bardshaw in Sex and the Cirty, dava voce alle donne che amano la moda. Croce e delizia di ogni donna sono appunto i tacchi alti. Scarpe stupende, ma non sempre comodissime. Fanno sentire femminili, sono il simbolo di uno dei film più amati degli ultimi anni, Il Divolo Veste Prada, e per molte rappresentano le occasioni speciali. Dunque rinunciare o soffrire? Parola agli esperti
Tacchi alti si o no? Bisogna rinunciare?
Nel corso degli anni, l’altezza dei tacchi delle scarpe da donna è cresciuta in maniera vertiginosa e oggi, nei negozi e ai piedi anche delle giovanissime, non è difficile vedere tacchi di 13 centimetri. Una moda condannata duramente dai podologi, soprattutto per le conseguenze delle cadute che si trovano a curare. “Spesso vediamo lesioni da trauma, caviglie slogate, polsi rotti e ferite alla testa, per non parlare delle unghie dei piedi che si staccano”. A spiegarlo è stata la fondatrice del centro di Podologia di Dubai, Michelle Champlin, citando uno studio australiano che mostra un aumento significativo degli interventi dei paramedici per le cadute dai tacchi.
Quali sono i possibili traumi causati dai tacchi alti?
I tacchi alti costringono chi li indossa a modificare l’allineamento naturale del suo corpo, causando stress e tensione in piedi, gambe, ginocchia e schiena. “I tacchi alti cambiano baricentro del corpo, spingendo il bacino in avanti, tendendo i muscoli lombari e aumentando la curvatura della colonna vertebrale”, e questo è uno dei motivi principali per cui l’artrosi del ginocchio è due volte più comune nelle donne. “Il frequente uso di tacchi sopra due centimetri può causare problemi cronici a lungo termine“.
Anche Sarah Jessica Parker si è pentita: dopo aver trascorso dieci anni lavorando 18 ore al giorno sui tacchi a spillo, recentemente ha confessato di aver dovuto dire addio ai tacchi, almeno per un periodo. “Ho portato delle scarpe magnifiche, alcune fatte meglio di altre e non mi sono mai lamentata. Poi ho recitato in ‘Ma come fa a far tutto’, dove la protagonista non poteva permettersi delle scarpe di buona qualità, così ho dovuto indossarne di cheap, con suola non in pelle ma di plastica. Ci sono scivolata un paio di volte e mi sono storta la caviglia”. Il suo ortopedico, poi, le avrebbe detto: “Il tuo piede fa cose che non non dovrebbe riuscire a fare. Quell’osso che vedi lì, si è formato da solo, non dovrebbe esserci”.