La notizia arriva direttamente da Gattuso in persona. Nelle ultime settimane, l’ex calciatore e ora allenatore si era mostrato restìo nel rilasciare dichiarazioni, ma ora arriva la confessione sofferta. Al termine della partita Napoli-Torino, conclusa con uno spareggio 1 a 1, Gattuso ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Il volto noto del calcio non si è limitato a esporre un’analisi della partita appena giocata, ma ha rivelato anche il doloroso retroscena. L’allenatore ha infatti ammesso di soffrire di una malattia auto-immune chiamata miastenia. L’ex calciatore ha spiegato che si tratta di una patologia che ha colpito il suo occhio, comportandogli notevoli difficoltà. Ecco dunque cosa ha dichiarato.
Gattuso, la confessione a cuore aperto: “Soffro di una malattia autoimmune, la miastenia”
“Io soffro di una malattia autoimmune, la miastenia. Sono 10 giorni che non sono me stesso“- così esordisce Gattuso ai microfoni di Sky Sport, rivelando, dopo molto tempo, il doloroso retroscena che lo riguarda. L’allenatore ha voluto fare chiarezza dopo le insistenti voci e speculazioni circa il suo stato di salute. “Ho sentito voci in giro che dicevano che ho un mese di vita, ma tranquilli che non muoio. Ho questa malattia da 10 anni, questa è la terza volta che mi ha colpito“- ha dunque tranquillizzato tutti, affermando che, nonostante questa volta sia stata più forte delle precedenti, le sue condizioni non destano preoccupazioni.
La miastenia oculare è una patologia che comporta problemi muscolari alle palpebre, le quali non si contraggono come dovrebbero. Chi ne soffre, dunque, non riesce a tenere aperti gli occhi nella maniera corretta. Tutto ciò causa, a sua volta, anche difficoltà nella vista: “Vedere doppio 24 ore al giorno non è facile, solo un pazzo come me può stare in piedi.“- ha infatti continuato Gattuso, che tuttavia non ha perso la sua voglia di scherzare, come ha mostrato ai microfoni di Sky Sport. Va da sé che la malattia comporti anche un’alterazione nell’aspetto, a causa della difficoltà nel tenere le palpebre completamente alzate. L’allenatore ha perciò deciso di terminare il suo discorso con un incoraggiamento ai giovani che, ammirandosi allo specchio, possono soffrire nel trovare qualcosa che non vada nel proprio aspetto: “Voglio dirlo a tutti i ragazzini che hanno paura quando hanno un qualcosa di strano e non si vedono bene allo specchio: la vita è bella e bisogna affrontarla senza paura, senza nascondersi”.