Si potrebbe sicuramente definire originale il tentativo di questa donna che, volendosi approfittare della buonafede di diverse ragazze, si finge uomo per quattro anni. La vicenda risale al 2013, anno nel quale Krishna ha deciso di creare un profilo maschile sui social. La protagonista della vicenda però non era animata da buone intenzioni, ma il suo obiettivo era quello di truffare tutte le ragazze che sarebbero cadute nella sua trappola. Dopo aver cambiato il proprio nome in Sweety Sen, la truffatrice ha tagliato i capelli e iniziato ad indossare abiti da uomo. Fino a qui nulla di male se non fosse che, nel corso di tre anni Krishna alias Stweety Sen, ha convinto due donne a sposarla.
Il matrimonio con la prima moglie
Nel matrimonio tra due donne non c’è nulla di male; tutto cambia però quando una delle due sta ingannando l’altra, fingendosi uomo e facendo di tutto per ottenere la dote della sposa ignara. La prima vittima si chiama Kamini, una donna della città di Haldwani, che Sweety Sen aveva incontrato online nel 2014. La truffatrice aveva raccontato di essere il figlio di un uomo d’affari di Aligarh, e ha convito la ragazza al matrimonio dopo un breve fidanzamento di qualche mese. Ma Kamini non sapeva che il suo sposo si fingeva uomo. Dopo diverse aggressioni da parte di Sweety Sen alla povera moglie ignara (fatte per ottenere la dote di quest’ultima), nel 2016 la truffatrice consce una seconda vittima.
Si finge uomo anche con la seconda moglie
La seconda moglie di nome Nisha, a differenza della prima si è resa presto conto che suo marito era in realtà una donna, ma Sweety Sen l’avrebbe convinta a mantenere il segreto offrendole dei soldi. Apparentemente Nisha avrebbe ceduto al ricatto; fino a che la prima moglie, stanca delle angherie subite, ha deciso di andare alla Polizia. A quel punto gli agenti hanno arrestato Sweety Sen per gli abusi su Kamini ed è stato in quel momento che il marito ha confessato di essere in realtà una donna. La truffatrice è stata infine denunciata per falso e frode e dovrà scontare la sua pena seconda la legge del suo Paese.