Come leggere le bollette di luce e gas: i segreti per spendere meno
Le bollette rappresentato un po' un incubo per tutti, proprio per questo saperle leggere bene potrebbe essere la prima mossa per risparmiare
Sarà capitato a molti di ricevere una bolletta e rimanere stupiti dall’importo richiesto. Proprio per questo saper leggere bene tutte le voci presenti nel bollettino di luce e gas potrebbe essere il primo passo per iniziare a risparmiare. Conoscere tutti i segreti “nascosti” nella ricevuta infatti potrebbe aiutare, innanzitutto, a distinguere i consumi reali e soprattutto evitare qualche errore o inganno poco evidente ad uno sguardo distratto. Infatti, nonostante i fornitori delle utenze, sotto anche il controllo dell’Arera (Autorità di regolazione Energia, Reti e Ambiente), hanno reso più trasparente la lettura della bolletta, ci sono delle voci che potrebbe risultare ancora incomprensibili per molti.
Costi per i consumi effettivi
Di base le bollette si dividono in un primo foglio definibile come “bolletta sintetica” nella quale sono presenti le informazioni che permettono di capire il costo complessivo. Poi ci sono un’altra serie di fogli con informazioni più tecniche e dettagliate; è proprio lì che si nascondono i segreti per poter spendere meno o almeno per non prendere fregature. La spesa che incide maggiormente è quella per la materia energia che è suddivisa tra il commercio di luce e gas e una variabile che è il consumo effettivo. In questo caso bisogna per esempio fare molta attenzione alle bollette che indicano un consumo specifico per fascia oraria.
L’importanza di saper leggere le bollette
Nelle bollette viene indicato se in certe ore il costo è più alto che in altre a parità di consumo. Se si nota questa variabile sarebbe un’ottima soluzione concentrare consumi più intensi (come ad esempio il carico delle lavatrici) nelle fasce con un risparmio più elevato. Un altro suggerimento utile è accertarsi dell’importo dell’Iva; quest’ultima deve essere sempre del 10 % per consumi legati all’uso domestico e del 22% per usi differenti tra cui, ad esempio, i locali commerciali; qualsiasi altra percentuale potrebbe essere il campanello d’allarme di una fregatura. Infine un altro aspetto da non sottovalutare è la voce relativa al consumo annuo; questo comprende i consumi fatti dal cliente in 12 mesi. In questo caso è bene controllare e verificare se, nel caso ad esempio di nuove attivazioni, i calcoli fatti sono corrispondenti al reale consumo. In linea di massima oggi i fornitori sono particolarmente onesti, ma essere a conoscenza di ciò che realmente si paga è sempre fondamentale.