Da diversi anni Eleonora Giorgi ha preso di petto un problema a lungo taciuto della sua vita e della sua carriera; quello delle dipendenze, in particolare il rapporto morboso con le droghe pesanti, in grado di prendere il controllo sulla sua vita negli anni decisivi del successo cinematografico. Oggi, a quasi sessant’anni, l’attrice rimane attiva per sensibilizzare le nuove generazioni ad un problema, quello dell’eroina, spesso messo da parte dai grandi media. Discutendone con Serena Bortone, Giorgi ha dunque deciso di rievocare la sua esperienza di tossicodipendenza, senza tacere sui momenti più rischiosi di quel periodo.
Il primo assaggio, la dipendenza e la lotta all’eroina: Eleonora Giorgi ricorda i suoi anni oscuri in un’intervista a Oggi è un altro giorno
“La prima volta che presi una pipa d’oppio pensavo si trattasse di una cosa indiana“, rievoca oggi Eleonora Giorgi, illustrando il suo primo incontro con le sostanze. “Mi si incrociarono gli occhi e svenni come ipnotizzata. Ho fatto il sonno più lungo della mia vita. Stavo morendo“. Allora l’attrice non lo sapeva, ma il suo rapporto con gli oppioidi era solamente agli inizi. “Le prime volte che la prendi hai un senso glorioso di rilassamento“, spiega. “Ma l’eroina ti porta alla morte, e a contemplare il nulla“.
Oggi la posizione di Eleonora Giorgi è ovviamente di ferma condanna nei confronti delle sostanze. “Non è sballo, è morte“, racconta ancora, tornando con la memoria al momento della sopraggiunta maturità. “Sono contraria a tutte le droghe, ma l’eroina è più droga delle altre. Ragazzi, dovete rivolgervi a qualcuno, chiedere aiuto“. Nel caso dell’attrice, a tirarla fuori dal proverbiale tunnel fu l’oggi ex marito Angelo Rizzoli. “Mi ha guardata per quello che ero”, conclude. “Mi chiese quanto tempo avrei potuto impiegare a liberarmene. E in un mese ne ero già uscita, senza più ricascarci. La nostra era una storia romantica, da persone sofferenti“.
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