Covid, cambiano i colori delle regioni: ecco come e quando
Roberto Speranza, ministro delle Salute, ha firmato una nuova ordinanza, in vigore da oggi 20 novembre. Si rinnovano le misure relative alle regioni Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta (zone rosse), Puglia, Sicilia (zone arancioni). La nuova ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione, che in realtà sarebbe sul punto di arrivare. Una possibilità prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) del 3 novembre 2020.
“L’indice Rt è più basso”
Le misure restrittive “sono l’unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo – ha dichiarato Speranza durante il webinar L’Unione europea alla sfida del Covid-19 -. È evidente che provocano sacrifici sul piano economico e culturale, ma come mostrano i numeri preliminari degli ultimi giorni nel nostro Paese, dimostrano di funzionare. Abbiamo, nell’ultima settimana, un livello di Rt, o indice di diffusione del contagio, sceso rispetto alla settimana precedente e oggi (20 novembre, ndr.) verranno presentati nuovi dati”.
Vaccino prima ai medici
“Per quanto riguarda il vaccino – ha dichiarato il ministro della Salute – potremmo essere nelle condizioni – di avere le prime dosi nei primi mesi del 2021. La distribuzione vedrà come primi beneficiari il personale sanitario e poi le persone in ospedale e Rsa”.
Fra una settimana…
Secondo quanto pubblicato dal Corriere della Sera, c’è comunque una data importante che influirà sulle regole e i divieti, ma anche sugli allentamenti, che il governo inserirà nel nuovo Dpcm in vigore dal 3 dicembre. È il venerdì 27 novembre. Da quel giorno, scrive Fiorenza Sarzanini, le Regioni potranno cominciare a cambiare fascia di rischio, a partire da Piemonte e Lombardia che dovrebbero entrare in zona arancione. E nella settimana successiva altre Regioni potrebbero passare dalla zona arancione a quella gialla. Sarà proprio la realizzazione di questo meccanismo – che misura i contagi da Covid-19 e la tenuta delle strutture sanitarie – a consentire di allentare le misure restrittive ora in vigore.