A 29 anni resta incosciente per 8 anni: poi prende un sonnifero e per 2 ore il coma…
Oggi vi raccontiamo qualcosa di davvero unico. È accaduto a Richard, un uomo di Amsterdam affetto da mutismo acinetico. Questo raro disturbo mentale gli è stato diagnosticato all’età di 29 anni in seguito ad un incidente: l’uomo stava per soffocare dopo aver ingoiato un pezzo di carne. Tale circostanza lo ha portato in seguito a soffrire della malattia in questione. L’uomo aveva perso da tempo la capacità di svolgere anche i compiti più basilari: riusciva infatti a rispondere a domande o comandi col solo movimento degli occhi. Da anni viveva in uno stato di incoscienza quasi totale. Viveva questa situazione drammatica da così tanto che i medici che lo avevano in cura avevano deciso di somministrargli un sonnifero. Il farmaco serve a migliorare temporaneamente la condizione di pazienti che soffrono dello stesso problema. Cosa è accaduto a quel punto?
Il risveglio inaspettato e la temporanea ripresa di Richard
Dopo soli venti minuti dalla somministrazione del sonnifero l’uomo si è risvegliato ed è stato in grado di tornare a camminare temporaneamente, con l’aiuto di due assistenti. E non solo questo! Infatti poco dopo Richard ha ripreso persino a parlare ed ha domandato alla propria infermiera come funzionasse di preciso la sua sedia a rotelle. In un secondo momento il protagonista della vicenda si è alzato in piedi lasciando tutti di stucco. Facendolo, ha chiesto di poter ordinare del cibo fast food e di poter telefonare a suo padre. Purtroppo però, passate due ore, gli effetti dati dal farmaco hanno iniziato a poco a poco a svanire. Per questa ragione si è scoperto che bisognava capire quale fosse il momento propizio in cui somministrare il farmaco all’uomo. L’idea di utilizzare tale sonnifero è stata di Willemijn van Erp, studentessa di dottorato presso la Radboud University. La giovane donna stava infatti per diventare un medico specializzato nell’assistenza agli anziani, quando ha conosciuto per la prima volta Richard, in stato di coma in una casa di cura. Dopo aver avuto la brillante idea, la Van Erp ha chiesto il permesso alla famiglia del paziente che, ormai rassegnata alla piega degli eventi degli ultimi anni, si è detta disposta a fare un altro tentativo, accettando di provare la cura. Comunque vada, adesso sappiamo che c’è una speranza per Richard!