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Covid, l’allarme del direttore dello Spallanzani: “Troppi contagi, dati preoccupanti”

Quasi 4500 nuovi contagi in sole 24 ore in Italia, l’8 ottobre. Non si aspettava questi dati Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. In un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “Quasi mille (nuovi casi, ndr.) in più rispetto al giorno precedente a fronte di 5 mila tamponi in più sono tanti”. La dichiarazione, tutt’altro che rassicurante, arriva da un esperto che è anche membro del Comitato tecnico-scientifico del governo.

Non escluse misure forti

“Il monitoraggio settimanale effettuato dalla cabina di regia del ministero della Salute e dell’Iss analizza con particolare attenzione il livello di ospedalizzazione e di occupazione delle terapie intensive – ha spiegato al Corriere il professore -. Al momento questo livello è controllato in tutte le regioni. Purtroppo non è escluso che possa salire. Certo è che non bisogna abbassare il livello di attenzione, anzi dovremmo alzarlo”. Se i dati dovessero continuare a crescere “potrebbe essere necessario considerare anche la possibilità di misure ulteriori”.

Perché c’è il boom dei contagi

Ippolito attribuisce il boom di contagi principalmente “all’incremento del tasso di mobilità della popolazione, alla coda lunga delle vacanze, all’abbassamento della guardia in alcune situazioni come la movida notturna“. La situazione “è in rapida evoluzione, il virus circola in maniera sostenuta e gli ultimi dati sono fonte di preoccupazione”.

La scuola invece…

Invece i primi numeri arrivati dal ministero dell’Istruzione “sono incoraggianti: nelle prime due settimane di lezione, tra il 14 e il 26 settembre, i casi di positività sono stati dello 0,05% tra gli insegnanti e dello 0,02% tra gli studenti. Per capirsi, stiamo parlando di meno di 2.000 casi su una popolazione complessiva superiore agli 8 milioni di persone”.

Perché c’è chi non rispetta le regole

La resistenza da parte di non pochi cittadini a rispettare le regole dipende “in parte” dal non aver compreso che la responsabilità è nostra come potenziali diffusori del virus. “Sono persone che non hanno alcuna coscienza collettiva e ritengono sì utili le regole, ma solo per gli altri così loro possono farne a meno.” Intanto sulla validazione dei test salivari il ministero della Salute ha pubblicato una circolare “redatta anche sulla base dei test effettuati dal laboratorio di virologia dello Spallanzani, rispetto alla quale non c’è nulla da aggiungere. La tecnologia però sta viaggiando a gran velocità, e non è escluso che a breve possano essere disponibili soluzioni più semplici”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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