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Detto da loro

Costantino Della Gherardesca: “Così ho chiuso con droga e psicofarmaci”

Costantino Della Gherardesca non ha mai nascosto il suo passato difficile. Prima di diventare l’amatissimo conduttore televisivo che è oggi, infatti, l’uomo ha attraversato numerose difficoltà, legate anche a problemi di salute. Al presentatore, infatti, sin da quando era piccolo è stato diagnosticato un disturbo psichiatrico. Si tratta, nello specifico, del «Generalized Anxiety Disorder e altri disturbi come l’agorafobia. Devo stare attentissimo a tenerli sotto controllo con farmaci, stile e ritmi di vita, un certo numero di ore di sonno», aveva raccontato tempo fa nel corso di un’intervista rilasciata a Vanity Fair.

Il racconto di Costantino Della Gherardesca

Era molto piccolo, Costantino Della Gherardesca, quando ha iniziato a combattere con i suoi disturbi psichiatrici. «La prima volta che ho visto una psicologa avrò avuto 12-13 anni. Avevo dato fuoco alle tende. Ma il periodo peggiore cominciò a 14 quando mi trasferirono in un collegio di destra, molto severo, in Inghilterra», aveva raccontato. Problemi che furono ingigantiti dal bullismo che il conduttore subì. «Capirono subito che ero omosessuale e mi punivano continuamente. Una volta mi fecero correre nella neve fino a “ustionarmi” le piante dei piedi. Per fortuna la presi di petto. Scappavo a Parigi da amici e lì ne facevamo di cotte e di crude: droga, acidi. E ho continuato anche quando, due anni dopo, mi hanno trasferito in un altro collegio, molto di sinistra. Ci si droga per anestetizzarsi. La verità è che fai casini terribili», aveva aggiunto.

La risalita

Fortunatamente anche quella della droga fu, per Costantino Della Gherardesca, solo una parentesi. «Sono stato ricoverato ovunque: ospedali psichiatrici, comunità, centri di recupero. Per disturbi psichiatrici e per droga», aveva raccontato. Poi la risalita. «Quando tocchi il fondo e non hai una famiglia che ti può sostenere economicamente, o ti tiri fuori o muori. Il punto più basso è stato il ricovero in una comunità psichiatrica dove ero finito per questioni anche di droga. Ero ancora un ragazzino e mi somministravano neurolettici molto forti. È per quello che sono diventato grasso. Eppure, in tutto ciò, sono riuscito miracolosamente a laurearmi e, dopo, ho cominciato a lavorare. All’inizio scrivendo per riviste», ha aggiunto.

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