Dopo la scuola ripartiranno gli stadi di calcio. Naturalmente se tutto andrà bene. Riaprirli entro la fine di ottobre, anche se buoni ultimi, nell’Italia del post coronavirus è l’obiettivo che il numero uno della Fifa, Gianni Infantino e quello della Figc, Gabriele Gravina, stanno cercando di raggiungere insieme al premier Giuseppe Conte. La notizia è riportata dal Messaggero in un articolo a firma di Emiliano Bernardini. Il numero uno del massimo organismo mondiale del calcio, lo svizzero Infantino, ha riconosciuto a Gravina l’ottima gestione della ripartenza del campionato. E ha scelto l’Italia per il suo primo viaggio ufficiale post Covid.
Il 9 settembre Il capo della Fifa ha avuto un colloquio a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Su un punto non c’è dissidio fra il governo dell’Italia e quello del pallone. Ossia che per la riapertura degli stadi molto dipenderà da cosa accadrà dopo che le scuole saranno andate a regime. Cioè se ci saranno o meno, si spera di no, ricadute del Paese in varie forme di lockdown per un’eventuale recrudescenza dei contagi di coronavirus.
“Il calcio senza tifosi non è la stessa cosa, siamo tutti d’ accordo – ha detto Infantino secondo quanto riporta il Messaggero -, ma la salute è più importante. Bisognerà lavorare, bisognerà vedere cosa succede adesso, in questo periodo in cui si torna a vivere in contatto con la gente. È chiaro che la riapertura e il riportare i tifosi e la gioia nel calcio sia il nostro obiettivo ma senza pressioni”.
“In questo momento il nostro Paese deve dare certezza sul futuro, dunque ai giovani e alla scuola – ha sottolineato, dal canto suo, il presidente della Figc Gabriele Gravina -. La nostra proposta è per una riapertura graduale degli stadi, ma ora parte la scuola e mi sembra rispettoso accettare questa impostazione del Governo. Poi verificheremo quello che succede”.