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Arianna David, paura per i figli in Sardegna: “Una situazione infernale”

Come molti altri personaggi dello spettacolo italiano, anche la famiglia di Arianna David ha trovato negli anni il proprio ritrovo fisso nel periodo vacanziero nelle coste della Sardegna. E come molti altri, l’affezione per l’isola mediterranea si è rivelata una piccola trappola, quando a partire da ferragosto le notizie di una serie di contagi nell’area della Costa Smeralda hanno visto il ricovero di diversi habituè dell’area. Tanto è bastato per far scattare l’allarme nella conduttrice, che ha dunque insistito per assicurare un tampone ai suoi due figli. Un’operazione infinitamente più complessa del previsto, come rivelato infuriata a Mattina Cinque.

La lotta di Arianna David per ottenere i tamponi al ritorno dalla vacanza in Sardegna: “Non volevano farceli neanche a pagamento”

Siamo entrati in un loop infernale“, ha spiegato Arianna David a Federica Panicucci, nella prima puntata dello show. In collegamento da Roma, la conduttrice ha raccontato alla collega le ultime due folli settimane, trascorse con il panico da contagio Covid e due figli piccoli a cui assicurare un tampone apparentemente irraggiungibile. “I miei ragazzi, 12 e 15 anni, hanno passato le vacanze alla Maddalena con il padre“, ha spiegato lei, con riferimento a Marco Bonaccini. “Una volta tornati, ho saputo che in molti avevano eluso i controlli abbassando la febbre con la tachipirina. Così appena sbarcati in Toscana ho deciso di fargli fare i tamponi“.

Come in molti hanno già avuto modo di lamentare, anche per Arianna David il meccanismo atto a garantire tamponi e sierologici si è rivelato più farraginoso del previsto. “Abbiamo scoperto che nella Regione si possono fare tamponi solamente ai residenti“, lo sfogo dell’ospite in collegamento. “Non ce li avrebbero fatti neanche a pagamento. I dottori ci dicevano di tornarcene a Roma, dove abbiamo la residenza. Alla fine siamo riusciti a farceli fare in un drive in. Ma solamente perché nel caos non si erano accorti della residenza sbagliata“. Tutto bene quel che finisce bene, visto l’esito negativo prontamente comunicato nei giorni successivi.

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