Il primo giorno, quando in Grey’s Anatomy Meredith era solo una ragazza in un bar, Cristina aveva una moto, George non riusciva a parlare, Alex si comportava da carogna e Izzie era la dottoressa modella, nessuno poteva immaginare tutto quello che sarebbe successo al Seattle Grace. Nessuno poteva pensare che Meredith e Cristina diventassero più che amiche, più che sorelle. Eppure è accaduto. Cristina è volitiva, forte, ambiziosa, ma anche terribilmente fragile. Voleva sposare Burke, ma invece è diventata la moglie di Owen Hunt; poi, però, ha scelto la carriera.
Sandra Oh: perché ha lasciato Grey’s Anatomy
Per quanto la carriera di Sandra Oh sia meravigliosamente andata avanti anche dopo aver abbandonato lo show che l’ha consacrata alla fama mondiale, il ruolo di Cristina Yang sembra duro a morire. Perché dovrebbe, in fondo? Lo show continua e il suo personaggio è stato in assoluto il più amato. Anche l’attrice vive serenamente questa consapevolezza:
“Non so se la gente smetterà mai di chiedermi se tornerò in Grey’s Anatomy! Ogni anno qualcuno vicino a mi dice: ‘Allora, ho sentito che stai tornando’. Quello che sto imparando è che Cristina fa ancora parte di quel mondo. Non ho mai visto Grey’s Anatomy, anche quando ero coinvolta nella trama. Mi somigliava troppo e ho dovuto prenderne le distanze, soprattutto da quando ho avuto dei problemi a rivedermi sullo schermo. Ma sono felice che la serie stia andando bene”.
“Siamo molto intimi anche dopo Grey’s Anatomy”
Recentemente Kevin McKidd, aka Owen, ha dichiarato: “Ho rivisto con mia figlia durante la quarantena l’episodio del mio ingresso nella serie, il primo della quinta stagione. Fu un momento davvero surreale. Krista e Shonda hanno avuto l’dea di questo personaggio che vedi all’inizio della stagione, poi sparisce per tre episodi e poi ritorna con un trauma di guerra. Era molto attuale all’epoca, parlo di 11 anni fa. Credo abbia funzionato per quello. E anche per la chimica con Sandra Oh: io e lei siamo ancora amici molto molto molto intimi e credo che quella chimica insieme all’idea brillante di questo personaggio dell’eroe di guerra traumatizzato sia ciò che ha davvero funzionato bene.”