Morte di Lady Diana, due testimoni: “Noi c’eravamo, abbiamo visto che lei…”
La morte di Lady D è avvenuta il 31 agosto del 1997, all’età di 36 anni. Il suo incidente è stato al centro di una grande pressione mediatica all’epoca, e a quanto pare il caso potrebbe riaprirsi. Infatti, sono stati finalmente intervistati due testimoni chiave, che la sera dell’incidente hanno notato dei dettagli che non sono stati affatto riportati nell’indagine.
La coppia che ha visto dei dettagli che non sono stati presi in considerazione nella morte di Lady D
I testimoni a cui è stata finalmente data la possibilità di parlare sul caso della morte di Lady Diana sono la coppia di coniugi, Robin e Jack Fireston. I due sono convinti che l’incidente di Lady D non sia stato effettivamente un incidente. La versione ufficiale, vede Henri Paul, autista di Lady D che si trovava vicina a Dodi Al-Fayed, in una Mercedes, colpevole. Reo di aver assunto alcol e droga.
In realtà la coppia Fireston, potrebbe far saltare questa verità.
Sulla lunga intervista del tabloid inglese Daily Express, si capisce immediatamente la possibile portata delle loro rivelazioni. I due coniugi, infatti, affermano: “Ricordiamo ancora chiaramente quanto è accaduto quella notte e viviamo ancora nella paura a causa di ciò che abbiamo visto e di ciò che ci è stato detto”. La coppia decise, quindi, di andare alla polizia per raccontare quello che avevano visto: “due macchine scure sulla scena dell’incidente”. Ma sembra che la polizia abbia liquidato la coppia, perché “pieni di testimoni”.
E quindi: ”Siamo rimasti sbalorditi. Una delle donne più famose del mondo viene uccisa e non vogliono far parlare i testimoni “. Jack Fireston ha aggiunto una dichiarazione per quel che riguarda le auto: “Non ero l’unico testimone a vederli. Ho notato che erano due macchine di servizio, non proprio nere ma comunque scure. Non riuscivo a capire perché fossero lì. Erano piazzate davanti a quella della principessa goffamente, non ricordo se ci fosse qualcuno a bordo. Ho visto quelle macchine entrare prima di quella di Diana. Poi hanno seppellito ogni riferimento a loro, ma erano lì”.
Il racconto dei coniugi Fireston coincide con quello di un’altro testimone dell’epoca. Si tratta dell’avvocato Gary Hunter, il quale aveva visto anche lui delle auto in più, che però sono state insabbiate e nascoste. .
Lady D, nuove scioccanti rivelazioni sull’incidente: ecco come è morta
La morte di Lady Diana, avvenuta il 31 agosto del 1997, ha sconvolto il mondo intero. Ancora oggi, però, molte sono le versioni della sua morte. Al momento sono state fatte nuove rivelazioni scioccanti sullo scontro d’auto che ne ha causato la morte. E se non si fosse trattato di un’incidente?
Le dinamiche della morte: lo scontro in auto
La moglie di Carlo, nonché mamma dei principi Harry e William, da sempre icona di bellezza e carisma, è scomparsa ormai più di vent’anni fa, ma il suo ricordo continua a vivere in eterno. Tuttavia, ultimamente sono giunte nuove rivelazioni inedite, che svelerebbero delle dinamiche importanti riguardo l’incidente.
La principessa del Galles è scomparsa il 31 agosto 1997 insieme al suo compagno, Dodi Al-Fayed, mentre attraversavano il tunnel del Pont de l’Alma a Parigi. Con loro c’era anche l’autista Henri Paul, anche lui morto nello scontro. Quella sera, Diana e Dodi Al-Fayed partirono dall’Hôtel Ritz sulla loro Mercedes S 280, seguendo la riva destra della Senna per raggiungere l’appartamento privato di Dodi.
Poco dopo la mezzanotte, entrarono nella galleria de l’Alma, seguiti da fotografi e da un cronista. Purtroppo quel viaggio fu l’ultimo. L’autista ed il compagno di Lady D morirono sul colpo, mentre la principessa e la guardia del corpo seduta sul sedile posteriore sopravvissero allo schianto. L’auto andò a sbattere contro il tredicesimo pilastro della galleria. I due sopravvissuti, vennero portati immediatamente all’ospedale più vicino, ma solo la guardia del corpo di Dodi, Trevor Rees-Jones, sopravvisse. Diana fu dichiarata morta alle 5:30 del mattino seguente, a causa delle forti lesioni interne riportate.