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Cose da Vip

Morte di George Floyd, Kanye West dona 2 milioni di dollari alla figlia

Una raccolta fondi per garantire gli studi alla figlia di George Floyd. Ma anche per aiutare i familiari delle vittime di violenza. L’iniziativa che sta facendo clamore negli Stati Uniti e non solo è del rapper Kanye West.

Secondo Variety, West ha voluto dare un aiuto concreto alla causa del movimento Black Lives Matter – “le vite nere contano” – . Si tratta del network antirazzista dei neri d’America che si è mobilitato a seguito della morte violenta di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis.

Il marito di Kim Kardashian ha fatto sapere di aver donato 2 milioni di dollari a enti di beneficenza. Associati ai nomi di Ahmaud ArberyBreonna Taylor e George Floyd. Ahmaud Arbery (uomo) e Breonna Taylor (donna) sono altri due cittadini afroamericani statunitensi, inermi e uccisi dalle forze dell’ordine, divenuti simboli della lotta antirazzista negli Usa.

Kanye West ha istituito un fondo universitario per coprire le tasse scolastiche per la figlia di Floyd, Gianna. La bambina ha soltanto 6 anni. Di lei si è parlato in questi giorni perché, ha riferito la madre, la piccola chiedeva del papà ucciso. Il cantante si è impegnato a coprire le spese legali per le famiglie di Arbery e Taylor, uccisi rispettivamente in Georgia il 23 febbraio e a Louisville (Kentucky) il 13 marzo di quest’anno.

L’artista ha anche reso noto che supporterà le aziende di imprenditori afroamericani con contributi finanziari nella sua città natale, Chicago. Nei giorni scorsi Kim Kardashian, moglie del rapper, si era offerta di pagare le spese mediche per uno dei manifestanti feriti durante le manifestazioni che attraversano gli Usa.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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