All’anagrafe Filippo Neviani, Nek con le sue canzoni ha conquistato le più alte vette della musica internazionale . Una carriera straordinaria che l’ha portato a diventare una delle voci italiane più conosciute al mondo, vendendo più di 10 milioni di dischi. Dal 2006 è sposato con Patrizia Vacondio e nonostante il cantante abbia ammesso di averla tradita, ad oggi i due sono più felici che mai.
Nek, la verità sul tradimento: “Il mio mestiere induce alla tentazione…”
Sposato dal 2006 con Patrizia Vacondio, Nek ha una figlia di nome Beatrice. L’incontro con la moglie è stato per il cantante un vero e proprio colpo di fulmine. Un matrimonio che dura da più di un decennio e che ha resistito alle difficoltà, una tra tutte, un tradimento da parte del cantante.
Nonostante sia molto schivo e riservato c’è stato un episodio della sua vita privata di cui lui ha voluto parlare pubblicamente. Intervistato da Vanity Fair ha quindi raccontato del grave errore commesso:
“Faccio un mestiere che induce in tentazione. Le volte che ho preso questo gioco sottogamba sono state quelle in cui mi sono fatto più male, con il rischio di conseguenze pesanti. Ora non mento più. Non importa che fosse “Sono da un amico” o “Sono a casa tranquillo”. Conta che stavi facendo altro, hai cambiato il senso delle cose, distorto la realtà, non sei stato trasparente“.
Nek ha poi raccontato di quando una volta una ragazza si è presentata alla porta della sua stanza dell’albergo senza veli:
“Mi si buttò addosso, piangendo. Cercai di tranquillizzarla, la coprii con un accappatoio, la invitai a entrare e sedersi, offrendole da bere. Poi ho chiamato il mio assistente e insieme l’abbiamo accompagnata fuori”.
Nek: “Io e mia moglie ci siamo ritrovati”
Patrizia e Nek hanno attraversato dei momenti difficili che, fortunatamente, sembrano essere ormai lontani. Sembra che l’artista abbia ritrovato la serenità coniugale dopo aver ammesso i suoi errori e aver chiesto scusa alla moglie:
“Io e mia moglie ci siamo ritrovati ammettendo lo sbaglio. Chiedendo scusa. Guardandoci negli occhi, trovando lì la conferma del sapere che siamo fatti l’uno per l’altra. Non tengo più l’altro all’oscuro, lontano, nell’omissione”.
