Perché si chiama “Casa di carta”? Il vero significato e il titolo iniziale della serie
E pensare che inizialmente il titolo della serie che ha fatto impazzire il mondo, La Casa di Carta, non doveva essere questo. Il progetto spagnolo, nato da un team di ‘folli’ (così si definisce la crew della serie nel documentario uscito proprio in questi giorni su Netflix, insieme alla quarta stagione), doveva avere tutt’altro nome: Los Desahuciados (gli sfrattati e/o i senza speranza). L’emittente spagnola ha deciso solo all’ultimo momento di trasformare il titolo in quello che ormai è diventato un cult, La Casa de Papel. Ma perché questa scelta?
Semplice e perfino letterale. La casa di carta, traduzione de la casa de papel, fa riferimento proprio allo scenario in cui tutta la storia si svolge (almeno nelle prime due stagioni, quelle che hanno lanciato la serie): la Zecca di Stato. È lì che la Stato stampa i soldi, ovvero la famosa ‘carta’ cui fa riferimento il titolo. Quella stessa carta che i personaggi dovranno rubare, riprodurre, moltiplicare e poi lanciare dall’alto di un elicottero sulla piazza gremita di gente, nel mezzo di Madrid, all’inizio della terza stagione. Tutto il motore della storia ruota attorno alla ‘carta’ e crolla, proprio come un castello di carta, nei momenti più epici della narrazione.
Vi ricorda qualcosa? Per esempio un romanzo del 1989, scritto da Michael Dobbs, tradotto in italiano con “Castello di Carte” e reso noto al grande pubblico con la serie prodotta da Netflix nel 2013, House of Cards – Gli intrighi del potere. Insomma, anche qui un gioco di soldi, politica e potere.
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