Se non era ancora arrivata la satira politica, bastava solo aspettare l’entrata trionfante di Roberto Benigni sul palco dell’Ariston. Ospite a Sanremo ieri sera, il comico toscano ha declamato un monologo sull’amore, citando anche il Cantico dei Cantici. Prima, però, una stoccata su Matteo Salvini, in cui la tocca piano:
Non solo televoto, giuria demoscopica, giuria sala stampa, giuria dell’orchestra, quest’anno al festival di Sanremo si può votare anche via citofono.
L’esuberanza del comico toscano ha tirato fuori battute a sfondo politico ed erotico
Impossibile scordare anche l’esuberanza di Roberto Benigni agli Oscar, quando vinse La vita è bella. Anche ieri, il comico è stato come previsto sopra le righe, facendo una battuta a sfondo sessuale mentre parlava di amore:
L’amore non è il mistero e il luogo dove tutti i misteri si sciolgono… Di amore ne facciamo sempre poco. Anche le nuove generazioni. È tutto un gran parlare ma poi è tutto un guardare filmini. Bisognerebbe farlo più spesso l’amore. Io lo farei anche stasera qui all’Ariston, diretti dal maestro Beppe Vessicchio.
Roberto Benigni e lo sketch riciclato
Una polemica è saltata fuori anche quando Roberto Benigni ha fatto le seguenti dichiarazioni:
È la canzone più bella del mondo: è il Cantico dei cantici ed è nella Bibbia. È la canzone più bella mai scritta nella storia dell’umanità, 2400 anni fa, altro che settantesimo. E non è mai stata cantata in televisione.
In realtà, come molti hanno puntualizzato, Roberto Benigni nel 14 febbraio del 2006 su Sat2000, abbia proposto proprio il Cantico dei Cantici. Il web è infuriato: la scenetta riciclata sarebbe infatti valsa al comico 300mila euro.