Casa degli orrori a New Orleans: il covo di una serial killer
Madame Marie Delphine LaLaurie era una donna ricca e potente vissuta a New Orleans nel 1800. Premurosa in pubblico, nel privato era una serial killer: ecco la storia incredibile.
Una tremenda serial killer: chi era Madame LaLaurie
A New Orleans nel 1800 Madame Marie Delphine LaLaurie era una rispettata dama dell’alta società. In città era conosciuta per la gentilezza, i modi galanti e l’affabilità. Nessuno avrebbe mai sospettato che dietro quella maschera di gentilezza si nascondesse un’efferata serial killer.
Una personalità criminale dai tratti psicologici impregnati di sadismo, che non sarebbe mai venuta fuori se la sua casa non avesse preso fuoco il 10 aprile del 1834.
Quando i soccorritori giunsero a spegnere l’incendio, divampato dalla cucina, Madame LaLaurie si rifiutò inizialmente di dare le chiavi degli alloggi degli schiavi. Tuttavia quando entrarono nella soffitta, trovarono davanti a loro una scena raccapricciante.
La soffitta degli orrori nel centro di New Orleans
Ai tempi gli schiavi di colore erano molto diffusi e Madame LaLaurie era famosa in città per essere una delle poche dame a trattarli con gran rispetto. Eppure cominciarono ad insospettire i suicidi che avvenivano all’interno di quella casa.
Quando quel giorno divampò un incendio, i soccorritori furono costretti ad entrare nei piani alti, dove di norma vivevano gli schiavi. Lì trovarono una scena raccapricciante e raccontarono di aver trovato “sette schiavi, più o meno terribilmente mutilati. Alcuni erano sospesi dal collo, con le membra apparentemente allungate e lacerate da un’estremità all’altra“.
Le voci cominciarono a circolare e parlavano del ritrovamento di circa 100 cadaveri in soffitta, tutti mutilati e con segni di terribili violenze. Si scoprì che la donna era un’efferata serial killer, che torturava e uccideva i suoi schiavi per un nonnulla.
Da allora la casa è conosciuta per essere scenario di orrori e qualcuno dice che sia infestata da fantasmi: tutte voci che attirano una fetta di turismo legata all’horror.
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