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Myss Keta contro Amadeus: “Una donna deve stare davanti, non dietro”

Sanremo comincia già a scatenare le prime polemiche e addirittura il primo hashtag personalizzato: #boycottsanremo. Chi ha scatenato questa indignazione social? Amadeus ha indispettito i telespettatori, che hanno cominciato a insorgere. Anche Myss Keta ha voluto dire la sua.

Sarebbe stata questa la frase incriminata uscita in conferenza stampa, quando stava presentando cinque delle dieci donne che sarebbero salite sul palco, fra cui Francesca Sofia Novello:

Ovviamente sono tutte molto belle. È una… come dire… una sorta di scommessa personale (nda: Francesca Sofia Novello) perché a volte non per forza devi conoscere, ero curioso… questa ragazza molto bella, ovviamente sapevamo essere la fidanzata di un grande Valentino Rossi, ma è stata scelta da me perché vedevo… intanto la bellezza, ma la capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro malgrado la sua giovane età.

Myss Keta contro Amadeus: “Ci sono rimasta come un ghiacciolo”

A distanza, Myss Keta ha risposto al conduttore da Sanremo, da conduttrice de L’Altro Festival sulla Rai. Myss Keta durante un evento organizzato dalla Treccani con Nicola Lagioia ha infatti dichiarato, piccata:

Io penso che il posto di una donna non sia dietro a un uomo ma davanti. Penso che una donna debba prendersi il suo posto, non quello che le impone la società. Ci sono rimasta come un ghiacciolo, ma sai che ti dico? Dopo questa siamo vicine alla conduzione del Festival, stai attento Amadeus.

Amadeus ha voluto chiarire la sua posizione, spiegando il motivo di quella frase:

Mi dispiace che sia stata interpretata malevolmente la mia frase, sono stato frainteso. Quel ‘passo indietro’ si riferiva alla scelta di Francesca di stare fuori da riflettori che inevitabilmente sono puntati su un campione come Valentino.

C’è chi difende il conduttore, dicendo che si trattava semplicemente di un complimento innocuo, magari espresso male. C’è chi difende la galanteria, che rischia di morire nel momento in cui un complimento sulla bellezza estetica rischia di diventare un attacco sessista.

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