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Chicche di Velvet

Spotify, dozzine di playlist naziste: la società in imbarazzo

Spotify si è trovato in una situazione imbarazzante di recente: il servizio streaming è stato trovato letteralmente invaso da playlist inneggianti al nazismo.

Un giorno di ordinaria follia: le ultime 24h di Hitler

Svastiche, immagini di Hitler, prese in giro all’Olocausto e alle sue vittime e razzismo e odio verso gli ebrei. È il Times of Israel ad aver lanciato l’allarme in un lungo articolo che descrive dozzine di playlist antisemite che esortano a gasare gli ebrei e dichiarano la veridicità del negazionismo.

Titoli agghiaccianti su Spotify inneggianti al nazismo

I titoli delle playlist sono agghiaccianti e fanno rabbrividire:  “Gasate la musica ebraica”, “Camera a gas per gli ebrei”, “Bruciate gli ebrei”, “Gasate quegli ebrei”. Oppure “l’Olocausto è stato uno scherzo”, “Ho appena scoperto che l’Olocausto è stato un fake” e infine “l’Olocausto è stato un gioco a nascondino esagerato”.
La testata israelita ha parlato così dello scandalo:
Si tratta di playlist create dagli user che al di là del titolo e le immagini non hanno necessariamente un contenuto antisemita, ma sono tutte ricercabili e disponibili sulla piattaforma che vanta ben 200 milioni di abbonati in tutto il mondo.
Anna Frank, ragazza-simbolo della Shoah, uccisa a Bergen-Belsen è stata presa di mira ovviamente. “Canzoni per sniffare le ceneri di Anna Frank”, “Essere gasati insieme ad Anna Frank”, “La playlist del nascondino di Anne Frank”.
Antologie chiamate “da cantare sui treni per Auschwitz”, Hitler’s Mixtape e “Auschwitz Rave Party”.
Spotify è in imbarazzo per la questione spinosa segnalata da utenti, associazioni e enti governativi:
Siamo una compagnia globale, per cui usiamo il Bpjm come standard globale. Altri contenuti potenzialmente d’odio o comunque discutibili che vengono segnalato dai nostri abbonati ma non sono compresi nella lista del Bpjm sono affrontati caso per caso.
Le playlist risultano però essere ancora online nonostante le numerose segnalazioni.
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