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Detto da loro

Checco Zalone: “Io umiliato. Ho suonato per 50 euro vestito da Babbo Natale”

Dopo le polemiche ricevute per l’ultimo film, ancora nelle sale dei cinema italiani, Luca Medici, in arte Checco Zalone, ha parlato del suo film e del difficile percorso fino al successo

Il video iper criticato

“Tolo Tolo” è campione d’incassi, come tutti i film di Checco d’altra parte, infatti, ha incassato 8,7 milioni di euro in un solo giorno. Già dalle prime indiscrezioni, il regista ha ricevuto moltissime critiche che sono esplose del tutto dopo la pubblicazione del video trailer di “Immigrato“.  

“Ho affrontato un tema che era nell’aria“, dice Zalone durante l’intervista rilasciata a “Vanity Fair”, “e a cui tra un proclama di Salvini e uno sbarco a Lampedusa pensavo da anni”.

La canzone racconta satiricamente la giornata di un uomo perseguitato da un immigrato: prima al supermercato, poi al semaforo, e infine tra le lenzuola in compagnia di sua moglie. Un messaggio forte per un popolo abituato a sentir parlare del migrante che si prende ciò che spetta agli italiani.

Le reazioni degli italiani

Per fortuna, al giorno d’oggi, ognuno è libero di esprimere il proprio parere positivo o negativo che sia, di ridere o di sentirsi offeso dagli stereotipi su cui da sempre l’attore pugliese ironizza.

A patto che le menti rimangano aperte e disponibili alla discussione e alle opinioni differenti. Ma come spiega Luca “il problema è la povertà del dibattito. Il ditino moralizzante sempre alzato a dire questo si può o questo non si può dire…Viviamo nell’assurdo. Siamo a un passo dal corso di laurea in politicamente corretto“.

Le reazioni lo hanno “annoiato, se non imbarazzato”, è stato accusato persino di aver messo in atto una geniale strategia di marketing sollevando grandi polemiche su un tema ad oggi più che discusso. Ma l’unico commento ritenuto importante è stato quello di De Gregori, che ha presto una delle sue canzoni al film: “Finalmente, bravo Checco, è bellissima”.

Un passato “senza una lira”

Un tema molto vicino al cantante che, prima di raggiungere il successo, ha dovuto farne di strada! Racconta di quando “viaggiavo sulla tratta ferroviaria Bari-Milano con la stessa frequenza di mio nonno Pasquale, capostazione, e in tasca non avevo una lira”. 

Si riconosce un migrante anche lui, ha dovuto lasciare la sua terra e viaggiare prima di riuscire ad ottenere un posto. Ha suonato un pianoforte “scassato” vestito da babbo Natale per 50 euro, mentre una folla urlante lo umiliava chiedendogli di smettere di fare rumore e di non disturbare la festa. 

“Volevo qualche euro in tasca, una macchina tutta mia, un orizzonte sereno. Volevo il posto fisso. Le ho provate tutte. E non mi sono arreso“.

Ha indossato i panni di rappresentante farmaceutico e tentato il il concorso in polizia, ma senza successo e poi è arrivato Zelig. E chi se le scorda le imitazioni: da Jovanotti a Carmen Consoli fino a Grignani e Giuliano Sangiorgi. 

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