Alessandra Mastronardi: «Il lavoro da attrice mi ha salvata da un disturbo»
Alessandra Mastronardi brillante madrina della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica continua a cavalcare il successo. Attualmente l’attrice è impegnata nella terza stagione de “L’Allieva” a darne prova, l’inizio delle registrazioni nel mese di Novembre scorso. Ma non solo!
La Mastronardi, oltre ad essere l’ambassador della nota casa di moda Chanel è anche il volto di Lucrezia Donati ne “I Medici 3” attualmente in onda su Rai 1. Un periodo intenso e fortunato per l’attrice napoletana che, dopo il timido esordio nella serie tv “I Cesaroni” ha dimostrato le sue proficue capacità attoriali.
È noto come l’attrice affronti l’esperienza lavorativa con estrema concentrazione, dedizione, professionalità e anche con quel pizzico di ironia che la contraddistingue; ma pochi sono a conoscenza di un problema di salute che ormai l’attrice combatte fin da bambina. Lo ha confidato durante un’intervista per il settimanale “Ok-Salute e Benessere” svelando nel dettaglio la sua natura e come ha imparato a controllarlo.
Matronardi: «Un macchinista mi ha salvata…il mio eroe!»
Il cardiologo dell’attrice l’ha diagnosticato come un disturbo psicosomatico. Alessandra entra in un uno stato quasi di incoscienza, i battiti sempre più forti accelerano e il respiro diventa molto più affannoso. Improvvisamente la realtà apparentemente distorta, si rende difficile da controllare. La tachicardia è appunto questo! Ad oggi l’attrice ha capito come affrontarla nei momenti critici e lo racconta apertamente nell’intervista ai lettori di “Ok-Salute e Benessere” tranquillizzando i suoi fan
«A volte, sono svenuta! Poi all’improvviso, tutto rallenta, e tende a ritornare verso la normalità. Ma proprio questo, anche se può sembrare strano, è il momento più pericoloso, perché la pressione del sangue, che era salita per colpa della tachicardia, va incontro a un immediato crollo velocissimo…»
La stessa attrice ha poi proseguito dicendo che il disturbo, potenzialmente pericoloso non è preoccupante e che le capitava soprattutto quando era bambina.
«Mi è successo anche mentre facevo il bagno nel mare di Fregene, a 16 anni, con mio padre che si è precipitato a portarmi fuori dall’acqua, per evitare che annegassi…»
Adesso, per fortuna questa situazione la vive raramente ma, un episodio analogo si è verificato all’inizio della sua carriera sul set de “I Cesaroni” nel Teatro 21 a Cinecittà. Un macchinista che la conosceva da quando la Mastronardi era bambina si era accorto della “crisi” in atto tant’è che l’afferrandola al volo.
«In braccio, lungo i viali fra i teatri di posa, mi ha fatto respirare l’aria tiepida, inebriante, delle piante aromatiche. Quasi sempre, comunque, riesco a evitare questi casi estremi. Ho imparato a conoscermi bene e so interpretare in modo raffinatissimo, ormai, i segnali della tachicardia!»
I metodi per contrastarla
Alessandra Mastronardi ha imparato a riconoscere i primi sintomi subdoli della tachicardia. Quest’ultimi si mescolano alle classiche sensazioni quotidiane che magari una vita prettamente frenetica possiede. Appena percepisce il primo accenno, ecco che l’attrice estrae dalla sua borsettina le gocce di biancospino; con esse associa la sessione di respirazione.
La pratica respiratoria è simile al riscaldamento che fa prima di salire sul palco o precedentemente ad una registrazione; riscaldando così diaframma e voce. Non a caso la considera come cura per entrambi i casi messi in atto contemporaneamente. Ciò sottolinea quanto il lavoro abbia in un certo senso “salvato” la vita quotidiana dell’attrice.