I grandi film storici hanno alimentato un’immagine del Medioevo che sicuramente colpisce e rapisce, ma che non rispecchia pienamente la realtà. Da anni gli storici si stanno dedicando a sfatare tutti quei falsi miti che il mondo della letteratura e dei film hanno alimentato nel cuore di tutti noi. Ecco allora la verità sul mondo erotico medievale come non la avete mai conosciuta.
Cintura di castità? Ma assolutamente no!
Quanti di voi hanno mai sentito parlare della famosissima cintura di castità? Una delle torture più famose del medioevo, l’unico strumento che poteva consentire all’uomo di garantire l’inviolabilità della sua donna … in realtà è una bufala! La cintura di castità non è mai esistita ed i primi ad averla inventata sono stati i letterati del Rinascimento per rendere piccanti i loro racconti. Un fabbro molto stravagante si è poi divertito a realizzarne un prototipo, ma sicuramente non è mai stato usato ed è sempre stato dichiarato come falso storico.
In un nuovo saggio di Jacques Rossiaud, vienefatta luce su altri falsi miti del mondo sessuale in epoca medievale. Il sesso infatti era sempre consentito ed anzi molto desiderato in tutti i periodi dell’anno. La Chiesa però aveva posto il divieto di avere rapporti a Natale a Pasqua, salvo che poi i bordelli potevano restare aperti. Andare con una prostituta era un peccato meno grave che “inquinare” la moglie nei giorni sacri!
Il mondo del sesso tra marito e moglie
Fino al XII secolo l’unica posizione lecita è quella del missionario, l’unica che secondo la Chiesa era adatta per procreare. Chiunque avesse osato provare altre posizioni avrebbe peccato di lussuria anche se a farlo fossero stati due coniugi. La tolleranza aumentò sino a consentire anche il “cavallo erotico” con la donna posizionata sopra, ma non si spinse a nulla di più.
Molto interessante è anche il rapporto che l’uomo medievale aveva con la masturbazione. Mentre per l’uomo era osteggiata ma in definitiva tollerata, la masturbazione femminile era un peccato inimmaginabile, tanto grande da rendere quasi più accettabile mangiare carne il venerdì.
Secondo recenti studi comunque il sesso era considerato importantissimo anche se governato da rigidissime leggi ecclesiastiche e statali. Non solo l’uomo aveva la possibilità di denunciare la donna se non fosse stata disposta a a soddisfarlo, ma la stessa cosa poteva accadere a parti invertite. La donna infatti aveva tutto il diritto di denunciare un uomo qualora non avesse rispettato i doveri del sodalizio matrimoniale. Il sesso è un atto di natura e per questo non deve venire osteggiato in quanto “dono della creazione“.
Per concludere è degna di nota anche un’osservazione sulla concezione della verginità della donna. Siamo sempre stati abituati a pensare alla donna medievale come una casta e pura fanciulla dal velo immacolato che prima del matrimonio non ha idea di cosa sia un uomo. I contemporanei però non la vedevano proprio allo stesso modo tanto che secondo uno Statuto di Belluno del 1428 “non bisogna presumere vergine alcuna donna di più di vent’anni, a meno che la sua castità non possa essere provata”.