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Giorgio Faletti a Sanremo: l’esibizione sul palco dell’Ariston

Giorgio Faletti ci ha lasciato più di cinque anni fa, ma tutti continuano a ricordare il suo nome e la sua impegnatissima vita interamente dedita all’arte. Quest’uomo eccentrico e poliedrico infatti era appassionato di ogni forma d’arte ed è proprio con essa che ha riempito la sua quotidianità mostrando a tutti il suo innato e raro spirito artistico

“Forse cent’anni o duecento è un attimo che va”

Non sembra essere trascorso così tanto tempo dalla scomparsa di Giorgio Faletti, probabilmente poiché la sua carriera artistica è continuamente omaggiata e il suo nome non è mai scomparso dal cuore degli italiani. Inoltre chi ha avuto la fortuna di conoscere anche la musica di quest’artista probabilmente avrà salvato tra i preferiti tutti i suoi album e, con le cuffie nelle orecchie, continuerà a cantare tutte le sue canzoni più belle. 

Non tutti conoscono Faletti cantante, ma sì, oltre ad essere un attore, uno scrittore ed un cabarettista, questo artista a tutto tondo amava anche la musica. Giorgi Faletti ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1994, classificandosi al secondo posto e aggiudicandosi il Premio della critica con il brano “Signor tenente“. 

Le stragi di Capaci e via D’Amelio a Sanremo 

Il testo di “Signor tenente” smosse gli animi degli italiani durante il Festival e la canzone fu presto inserita nel suo album “Come un cartone animato“. Questo brano molto forte e di denuncia sottolineava le condizioni lavorative delle forze dell’ordine italiane ed era anche un chiaro riferimento alle organizzazioni malavitose anche a causa dell’accento con cui era cantata da Faletti.

“E c’è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù
E farla scendere è una parola
Se chi ci ammazza prende di più di quel che prende la brava gente”

L’ispirazione di Faletti 

L’album contenente il brano cantato a Sanremo prodotto da Amelio Danilo venne premiato poco dopo la sua uscita con un disco di platino. Nel 2015, un anno dopo la morte di Giorgio Faletti, è stata posta una targa in suo onore a Villafranca d’Asti, luogo esatto in cui l’artista fu ispirato per la scrittura di questa bellissima e forte canzone. 

 

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