Da sempre i genitori obbligano i più piccoli a mangiare controvoglia la verdura, ma vi siete mai chiesti come mai alcuni cibi ci piacciono più di altri? 

Le ricerche dicono…

A rispondere è una ricerca dell’Università del Kentucky a Lexington che durante l’American Heart Association’s Scientific Session 2019 tenutosi lo scorso fine settimana a Philadelphia, ha esposto i risultati ottenuti dai diversi test. 

Ci sono più di 25 recettori del gusto diversi tra cui un particolare gene, il “TAS2R38“, responsabile della percezione del gusto e in particolare della repulsione verso alcuni particolari sapori.  Ognuno di noi eredita due copie di questo particolare gene, vi sono però due varianti chiamate AVI e PAV: sarebbe proprio la presenza di due copie di PAV a causare l’estrema sensibilità al sapore amaro e quindi a rendere selettiva l’alimentazione. 

E’ scientificamente provato!

Secondo quanto emerso dal confronto delle abitudini alimentari di 175 adulti (età media 52 ed oltre il 70% donne) e dall’analisi dei loro Dna, coloro che presentavano la doppia copia della variante PAV del gene consumavano meno verdure o le rifiutavano poiché amare a prescindere dalle quantità di sale, grassi o zuccheri da essi consumati. 

Ecco spiegato scientificamente perché alcune persone hanno un’irrimediabile avversione verso alcune tra le verdure dalle proprietà più salutari come broccoli, cavoletti di Bruxelles, rucola e cicoria. 

Triste notizia… pare che chi ha questo gene possa reagire negativamente anche a cioccolato fondente, caffè e birra!