Elton John, esce l’autobiografia: retroscena tra vizi, vip e storie bollenti
Le dita cariche di anelli, un completo rosa a quadretti, l’Apollo Hammersmith gremito di gente: così Elton John annuncia l’uscita della sua nuova autobiografia, ME, che racconta di come un ragazzo della periferia di Londra è diventato una leggenda eterna. Il libro, oltre che per il pubblico, è un dono innanzitutto per i suoi figli Zachary e Elijah, di otto e sei anni, così che possano sapere chi era il padre quando non ci sarà più.
Elton John: “Non ho fatto sesso fino ai 23 anni”
La vita di Elton John è ovviamente ricca di aneddoti, situazioni, ma soprattutto parla della crescita personale del cantante, come ad esempio il suo rapporto con la sessualità:
Non ho fatto sesso sino a 23 anni, non sapevo cosa fosse, sono cresciuto con un padre che mi diceva che masturbarmi mi avrebbe fatto diventare cieco, e già portavo gli occhiali.
Elton parla anche del suo rapporto coi vip del suo tempo, come Freddie Mercury che anche negli ultimi giorni della malattia rimane un uomo pieno di amore e di vita, tanto da acquistare un acquerello di Henry Scott Tuke, facendolo recapitare a John dopo la sua morte in una federa da cuscino. Oppure, del pianto in camerina dopo la scenata di Tina Turner, o ancora le paranoie dopo la morte di Lady D e Gianni Versace:
A Milano notai che ovunque andassi la gente per strada si allontanava da me. Le donne si facevano il segno della croce e gli uomini si toccavano. Pensavano fossi maledetto o avessi il malocchio.
John: “Un ragazzino affetto dall’AIDS mi fece capire quanto fossi arrogante e viziato”
Il racconto sulla sua dipendenza è sicuramente la parte più tosta del libro, dove Elton si giudica e si analizza per primo, condannando i suoi errori pregressi senza tralasciare la sua rinascita. Rinascita che deve soprattutto a Ryan White, ragazzo dell’Indiana isolato dalla sua comunità per aver contratto l’AIDS a causa di una trasfusione di sangue:
Mentre io mi lamentavo con l’hotel della carta da parati o delle tappezzerie, la famiglia di Ryan aveva perdonato tutti quelli che erano stati orribili con loro, fui assalito dalla vergogna. Sei mesi più tardi ero pulito. Quel ragazzino mi aveva fatto capire il livello del mio degrado e quanto fossi arrogante e viziato.
Quell’esperienza portò il cantante a fondare la Elton John Aids Foundation, una charity che finora ha raccolto 450 milioni di sterline a favore della malattia.
Dopo la fatica dell’autobiografia, Elton John vuole solo dedicarsi ai suoi due figli e a suo marito David Furnish, conosciuto ventisei anni fa per uno scherzo del destino, raccontato sempre nel libro:
Ero sobrio da tre anni, ma solo. Un giorno ero a casa mia a Windsor e chiamai un amico che lavorava nello store di Versace in Bond Street, invitandolo da me con i suoi amici gay non per fare sesso, ma semplicemente per passare una piacevole serata insieme. Uno dei 4 amici che portò con lui era David.