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Nathaly Caldonazzo, il ricordo di un amore: “Massimo Troisi aveva paura di…”

Una donna bellissima e un’attrice di livello: Nathaly Caldonazzo resta un’icona della televisione e del teatro italiano. Ultimamente ha partecipato in qualità di concorrente a “Temptation Island” insieme, all’ormai ex compagno, Andrea Ippoliti. Ma per un amore che finisce, e anche male, ce n’è uno che non finirà mai e che Nathaly porta sempre nel cuore: quello con Massimo Troisi. Durante le scorse settimane Caldonazzo ha voluto ricordare Troisi e la loro relazione sui social, condividendo le foto del passato che hanno entusiasmato i fan. 

Massimo e Nathaly: “Il postino” un regalo di Nathaly

Difficile dimenticare Massimo Troisi, soprattutto quando è stato il tuo fidanzato e quando sei stata tu ad essere il suo ultimo amore; ecco cosa raccontano le foto che Nathaly Caldonazzo ha scelto di condividere con i followers di Instagram.

A “Vieni da me” Caldonazzo ha ripercorso le tappe della love story che le ha segnato la gioventù: “Ci siamo conosciuti in un ristorante di Roma. Mangiava e mi fissava. Uscendo l’ho salutato, perché mi aveva fissato per tutto il tempo. Lui rimase stupito. Lo conoscevo per fama, quando ero piccola mia madre mi portava a vedere i suoi film ma io non mi divertivo, non lo capivo. Poi, conoscendolo, ho scoperto una persona molto bella, particolare. Mi cercò per una settimana e riuscì a recuperare il mio numero di telefono. Uscimmo a bere un caffè. Avevo 24 anni, lui 39 anni. Siamo stati insieme nei suoi ultimi due anni”. 

Ma il ricordo più doloroso resta quello degli ultimi mesi di vita di Troisi, scomparso prematuramente subito dopo aver terminato le riprese per “Il Postino” per il quale è stato poi candidato all’Oscar postumo. “Lui aveva molta paura della morte, ma da buon napoletano la esorcizzava, faceva finta di non avere quella patologia cardiaca. Per una ragazza di 24 anni è troppo presto per subire un lutto d’amore. Quando il tuo compagno di vita va via stai male, ci ho messo tanto a riprendermi, ma sono contenta di averlo conosciuto”.

D’altra parte “Il Postino” nasceva da un libro che la stessa Nathaly gli aveva regalato e non poteva essere altrimenti.

 

 

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