Nadia Toffa è scomparsa ormai da tre mesi, ma la sua eredità sta tuttora influenzando il successo de Le Iene; la nuova edizione nel segno dell’inviata morta ad agosto è un successo, e così tutte le attività legate alla sua memoria. Tra queste, il libro di memorie Non Fate i Bravi, raccolto dalla madre di Nadia e da lei presentato a Grazia; un volume di testi e dialoghi, maturati tra la giornalista malata e i genitori nel corso degli ultimi mesi di vita, e ora pubblicati dalla famiglia come teorico testamento ai suoi fan.
All’uscita del libro postumo di memorie, la madre di Nadia Toffa ricorda gli ultimi mesi di vita della Iena: “Siedevamo insieme e mi leggeva i suoi scritti. Fino all’ultimo è stata bene”
“Seduta sul divano, lei mi rileggeva le frasi che scriveva durante la notte“, commenta la madre di Nadia Toffa spiegando la genesi e il contenuto del libro. “Tutte le mattine facevamo colazione insieme. Lei mangiava datteri, mandorle e yogurt. Leggeva e mi chiedeva cosa ne pensassi. Era tutto bellissimo, anche le pagine più difficili“. Un “rapporto simbolico”, così definito dalla donna, che riavvicinò le due negli ultimi periodi della Iena, aiutando la famiglia a raccogliere quei testi personali ora pubblicati postumi.
Preponderante nelle memorie di Nadia Toffa sembra essere il tema della morte. Non potrebbe essere altrimenti, vista la natura delle conversazioni avute con la madre durante gli ultimi mesi di vita. “Parlavamo spesso di come sarebbe stata la nostra vita dopo di lei“, spiega ancora la signora Toffa. “Diceva sempre di aver l’impressione di fronteggiare qualcosa di molto più grande di lei“. Nonostante ciò, la storica inviata è riuscita a mantenere il controllo della propria salute fino all’ultimo: “I suoi unici vizietti era il vino rosso a tavola e qualche sigaretta“, conclude la madre. “Nonostante tutti i medicinali che prendeva, fino all’ultimo le sue analisi sono rimaste perfette“.
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