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Morto Beppe Bigazzi, indimenticabile volto de La prova del cuoco

Beppe Bigazzi, storico volto de La prova del Cuoco, è morto oggi, mercoledì 9 ottobre 2019, all’età di 86 anni. Nato a Terranuova Bracciolini il 20 gennaio del 1933, il conduttore combatteva da anni contro una grave malattia, che alla fine ha avuto la meglio su di lui. A dare notizia della sua scomparsa è stato Paolo Tizzanini, chef del ristorante L’Acquolina, situato proprio nel paese natale di Bigazzi.

Beppe Bigazzi a La prova del cuoco

Giuseppe – questo il reale nome di Beppe Bigazzi, più conosciuto al grande pubblico nella forma abbreviata – era diventato famoso grazie alla sua partecipazione a La prova del cuoco, il famoso e amatissimo programma di cucina di Rai Uno. Dal 2000 era infatti, assieme ad Antonella Clerici, co-conduttore del cooking show. Dalla trasmissione – e, conseguentemente, dalla Rai – era stato poi cacciato il 15 febbraio del 2010, dopo aver citato in diretta televisiva un proverbio toscano che venne considerato di cattivo gusto, al punto tale da costargli l’estromissione dal palinsesto.

«A Berlingaccio chi non ha ciccia ammazza il gatto» recitava il detto che, tradotto letteralmente, significa: «Il giovedì grasso chi non ha più carne mangia il gatto». Nella stessa occasione riportò inoltre alla sua memoria, e a quella dei telespettatori, la ricetta che utilizzava nella sua infanzia per insaporire la carne dell’animale domestico.

La carriera professionale

Una esternazione infelice quella di Beppe Bigazzi che, pur non incitando al consumo di carne di gatto al giorno d’oggi, ma avendo come unico fine quello di ricordare un aneddoto della propria infanzia, gli valse l’allontanamento dalla Rai. Tornò poi a far parte del cast de La prova del cuoco il 28 febbraio del 2013. Prima di diventare uno dei volti più noti e amati dello show culinario, Bigazzi era stato giornalista per «Il Nuovo Osservatore» e per «Il Tempo», nonché impiegato (e, conseguentemente, anche dirigente) di alcune importanti società italiane; tra queste vale la pena ricordare l’ENI. Si era inoltre avvicinato al mondo della televisione curando, dal 1995 al 2000, una rubrica per UnoMattina dal titolo “La borsa della spesa”.

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