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Cose da Vip

Furto di magliette, Marco Carta chiede il giudizio abbreviato

Il cantante Marco Carta, arrestato il 31 maggio scorso  a Milano con l’accusa di aver rubato delle magliette alla Rinascente insieme all’amica Stefania Muscas, punta a chiedere il giudizio abbreviato.

In caso di condanna otterrebbe così lo sconto di un terzo della pena. L’istanza, condizionata dall’acquisizione delle telecamere, con ogni probabilità verrà depositata dall’avvocato Simone Ciro Giordano, nel corso della prossima udienza fissata per il 20 settembre. La notizia è riportata da Rai News.

Dopo essere stato bloccato dalla sorveglianza del grande magazzino, Carta aveva dovuto affrontare il processo per direttissima davanti al giudice Stefano Caramellino. Il quale non aveva convalidato il suo arresto. Per l’amica che era con lui, la 53enne Stefania Muscas, invece, il giudice aveva convalidato l’arresto.

Nelle scorse settimane, il pubblico ministero Nicola Rossato, titolare del fascicolo sul furto, ha acquisito le immagini delle telecamere del grande magazzino milanese. Quindi ha convocato e ascoltato come testimoni alcuni dipendenti del negozio che si aggiungono ad altri testi già interpellati.

E questo per rafforzare l’ipotesi accusatoria secondo cui non solo la donna ma anche il vincitore del festival di Sanremo del 2009 sarebbe stato responsabile del furto. Convinzione che ha per altro portato il pubblico ministero a presentare ricorso in Cassazione. L’udienza è fissata per il prossimo 6 novembre. Il ricorso è contro la mancata convalida dell’arresto del cantante da parte del giudice Caramellino. Convalida invece, come detto, disposta per la donna amica del Carta.

 

Marco Carta, magliette rubate: “Ecco cosa mi hanno confidato Maria De Filippi e Barbara D’Urso”

(articolo del 30 luglio 2019, di Francesca Ferrandi). Marco Carta torna sulle spiacevoli vicende che lo hanno visto protagonista negli ultimi tempi: quelle legate al furto di magliette avvenuto presso la Rinascente. In attesa del processo, il cantante si è sfogato in un’intervista rilasciata per Esclusivo, il nuovo format condotto da Manila Gorio, la transgender PR dei personaggi famosi. E lo ha fatto tirando anche in ballo le sue due madrine, che non gli hanno mai fatto mancare il proprio sostegno: Maria De Filippi da una parte e Barbara D’Urso dall’altra.

Marco Carta: ecco cosa gli hanno detto le due madrine

«Maria De Filippi è una persona unica, una persona stupenda, l’ho sentita e mi ha rassicurato, perché non è facile essere al centro di quel turbine. Mi ha sempre detto: ‘Male non fare, paura non avere’». Questo il racconto di Marco Carta della conversazione avuta con la donna che lo ha introdotto nel mondo dello spettacolo, grazie soprattutto al talent show Amici. Un supporti che non è mancato al cantante neanche da parte di quella che considera la sua seconda madrina, Barbara D’Urso. «Mi ha detto – ha dichiarato Carta – “vuoi venire a replicare, quando vuoi? la nostra porta è aperta. Personalmente io sono certa, ti conosco, so la persona che sei, faccio tanta fatica ad immaginarmi una scena del genere soprattutto con la modalità con cui sono state raccontate”». Insomma: nessuna strigliata, nessuna tirata d’orecchie. Solo tanto affetto e supporto per il cantante da parte delle due donne.

Il dolore del cantante

Eppure il supporto di Maria De Filippi e Barbara D’Urso non è stato sufficiente: la vicenda legata al furto nella Rinascente ha davvero scosso Marco Carta. «Sono state dette cose inenarrabili – ha raccontato il cantante – che mi hanno ferito a livello umano». E poi la dura accusa: «Nessuno mi ha mai detto in faccia che fosse un’operazione di marketing studiata a tavolino».

Photo credits: Twitter / Facebook

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma.

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