Loredana Lecciso, in un’intervista rilasciata alle pagine del settimanale Lei, ha deciso di parlare di sua figlia, Jasmine Carrisi, frutto dell’amore con Al Bano. E, in particolare, di coloro che la prendono di mira sui social network. La giovane Jasmine, infatti, è suo malgrado spesso vittima degli attacchi degli haters sui social. Insulti gratuiti, privi di fondamento, da parte di persone che hanno bisogno di sfogare la propria frustrazione sul prossimo, nascondendosi dietro a uno schermo e ad una tastiera. E, prendendo come esempio l’esperienza della figlia, la Lecciso ha deciso di mandare un messaggio di coraggio a tutti coloro che si trovano in una simile situazione.
Le parole di Loredana Lecciso
«Non fatevi bullizzare! Verificate la fonte e non fatene un dramma. Parlatene in famiglia. In queste persone che spesso fanno commenti negativi non c’è cattiveria ma semplicemente malcontento». Sono queste le parole che Loredana Lecciso ha rivolto al pubblico, in particolar modo a coloro che sono vittime degli attacchi degli haters. Come sua figlia. Classe 2001, Jasmine Carrisi è seguitissima su Instagram, dove può contare di certo sul sostegno di numerosi fan che le vogliono bene e la supportano. Ma, in mezzo a tanti apprezzamenti, si nascondono anche le critiche – spesso cattive e gratuite – da parte di persone il cui unico scopo nella vita è quello di insultare il prossimo.
La reazione della figlia
«Si tratta di una piccola percentuale di persone, per fortuna», ha spiegato Loredana Lecciso in merito alla questione. E ha poi aggiunto: «Ma non per fortuna di mia figlia, sia chiaro… Ma per loro stessi. Perché a me fanno tanta tristezza. Non mi fanno rabbia. Ripeto: mi fanno tristezza! Un soggetto che scrive parole simili. Ancora peggio se scritte da un maggiorenne. Credo che rasenti un po’ di insoddisfazione». E la giovane Jasmine Carrisi come l’ha presa? A quanto pare con molta maturità. «Grazie a Dio è molto brava nel valutare e nel discernere la fonte dell’attacco. Jasmine è capace di ponderare qualsiasi messaggio le arrivi senza farne un dramma perché identifica chi vuole colpirla e non se ne fa un problema».