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Coppie e LitiPrimo Piano

Avete mai visto la bellissima fidanzata di Cesare Cremonini? Finalmente ha un volto [FOTO]

Tra flirt attribuiti e presunti (Elisabetta Canalis, Emma Marrone, Ludovica Frasca) e relazioni reali (Malika Ayane), Cesare Cremonini si è guadagnato sul campo la fama di latin lover. Eppure oggi il bel cantante sembra aver messo la testa a posto con una ragazza bolognese, Martina Maggiore. Giunto all’età di 39 anni, con una carriera quasi ventennale che lo precede, può finalmente concedere il giusto spazio all’amore. Cesare, però, è riservatissimo e sebbene sia presente sui social e , è sempre attento a proteggere la sua vita privata

Nell’era dei social, però, è difficile riuscire a farla franca. E alla fine qualche fotografia di Martina Maggiore è uscita fuori. L’occasione è stato il matrimonio di Uccio, amico di Cesare e anche di Valentino Rossi (alla festa, infatti, erano presenti entrambi), che è stato celebrato qualche giorno fa. Anche se Cesare e Martina sono stati bravi a non farsi beccare insieme da qualcuno, qualche foto della ragazza ha girato su Instagram. 

Nello scatto in questione la bella Martina è quella sulla destra, con un vestito rosso acceso e lunghi capelli castani. Di lei si sa ancora ben poco: soltanto che è riminese di nascita e bolognese d’adozione. Il suo profilo Instagram è infatti privato; la ragazza preferisce tenere un profilo basso e viversi l’amore con il cantante a riparo da indiscrezioni e gossip. 

Ecco chi è la fidanzata di Cesare Cremonini [FOTO]

Photo Credit: Instagram

Cesare Cremonini: “Ecco perché i Lunapop si sono sciolti”. Tutta la verità

Cesare Cremonini, in un’intervista a tratti commovente rilasciata a 7, l’inserto settimanale di “Corriere della Sera”, ha raccontato sé stesso e la sua rigogliosa carriera musicale e discografica. E lo ha fatto scavando nel proprio passando e ripartendo proprio da lì, dove tutto è iniziato: il suo esordio con i Lunapop. Una band formatasi negli anni Novanta – tra i membri: Gabriele Gallassi, Alessandro De Simone, Lorenzo Benedetti, Andrea Furlanetto e ovviamente Cremonini – che, pur avendo pubblicato un solo albumè riuscita a guadagnarsi un posto d’onore nella storia della musica italiana.

 

Lunapop: storia di un successo

…Squérez?, così si chiamava il celebre album rilasciato dai Lunapop nel 1999, che conteneva singoli ancora oggi conosciutissimi e amatissimi come 50 SpecialUn giorno miglioreQualcosa di grande e Vorrei. Una band, guidata da Cesare Cremonini, che aveva raggiunto immediatamente l’apice del successo e che avrebbe avuto probabilmente molto ancora da raccontare se, improvvisamente, non avesse preso la più drastica delle decisioni: sciogliersi. Il motivo? Per tanti anni si è parlato di una spaccatura interna, che vedeva contrapposti Cremonini e Ballo da una parte e i restanti membri del gruppo dall’altra. Ma, nel corso dell’intervista, il cantautore ha rivelato nuovi dettagli sulla vicenda.

Cesare Cremonini e le regole sui Lunapop

«I Lùnapop si sciolsero perché le regole che tenevano in piedi un progetto musicale composto da ragazzi così giovani erano regole straneutili ma molto difficili», ha raccontato Cesare Cremonini. «La prima era: i genitori fuori dalle scatole. La seconda: possibilmente anche le fidanzate. Regole impossibili da rispettare – ha poi proseguito il cantante – per ragazzi tra i diciassette e i diciotto anni, tutti di famiglie borghesi. Figli della Bologna che coltivava il valore della famiglia, quindi del condividere la vita dei figli. I Lunapop diedero vita ad un progetto che ebbe un successo straordinario. Ancora oggi l’ultimo grande successo della musica italiana, dal punto di vista discografico. Nel momento in cui si ruppero questi equilibri, queste regole divennero impraticabili, non era più pensabile poter continuare. Non sono solito scrivere canzoni con degli avvocati, né confrontarmi su scelte artistiche con dei genitori. Noi, eravamo riusciti ad essere totalmente autonomi dalla discografia. I Lùnapop erano una licenza, come me ora. Cioè si crea qualcosa, in piena libertà, che poi viene consegnata all’industria. Tolta questa regola, cioè la totale autonomia creativa, il mio mestiere non è più praticabile».

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