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Cose da Vip

Amy Winehouse: la verità dietro la morte dell’artista, parla il bodyguard

Sono passati già 8 anni dalla morte di un’artista come poche, un talento unico ed una voce inimitabile : Amy Winehouse.

La cantante è scomparsa il 23 Luglio del 2011 precocemente all’età di 27 anni, annata dannata per molti artisti e cantanti del panorama mondiale.

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La verità sulla sua ultima notte:

La testimonianza della guardia del corpo della cantante durante l’ultima udienza dell’inchiesta sulla sua morte, nel 2011. La vide portare la cena in camera e osservare quasi ipnotizzata, le immagini dei suoi concerti su Youtube. 

Morì guardando sé stessa più e più volte, bevendo vodka così tanto da superare di quasi cinque volte il limite consentito per la guida. Fu proprio l’eccesso di alcool ad ucciderla secondo quanto stabilito dall’autopsia.

La sua guardia del corpo Alan Morris, afferma di aver avuto un rapporto fraterno con la cantante e durante quell’ultima notte non l’aveva vista più provata del solito. Ordina una cena da asporto per entrambi e dopo secondo quanto da lui affermato l’artista si chiude in stanza, per mangiarla da sola rivedendo sé stessa al pc.

Ma un particolare avrebbe forse potuto metterlo in allarme: la Winehouse guardava se stessa. Passò la serata con gli occhi sulle immagini dei video delle sue canzoni su YouTube. “Non glielo avevo mai visto fare prima, non era una sua abitudine“, ha ammesso Morris.

L’agghiacciante scoperta del mattino dopo:

Quando al mattino la guardia del corpo andò nella sua stanza per controllare se stesse ancora dormendo la trovo priva di vita, non sentendo alcun battito al polso e trovando varie bottiglie di vodka vuota sul fianco del letto.

Amy aveva sconfitto la sua dipendenza dalla droga, ma pochi giorni prima di morire aveva ricominciato a bere pesantemente. Alcool che già qualche giorno prima della morte l’aveva fatta svenire.

Ma Amy non voleva morire o almeno così affermò alla sua dottoressa poco prima del tragico evento del 23 Luglio 2011.

 

 

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