
Non c’è pace per Luca Barbareschi, già travolto dallo scandalo del fallimento delle sue compagnie teatrali, e ora nell’occhio del ciclone per motivi ancora più triviali. Il noto attore e politico è finito coinvolto in un’indagine per violazione della legge fallimentare, in seguito al crollo da dieci milioni di euro che ha mandato in bancarotta il Teatro Eliseo. Il noto palcoscenico romano era infatti stato gestito da due differenti compagnie, prima di essere assegnato all’attore. Proprio Luca Barbareschi, a sentire l’accusa, si sarebbe “appropriato di beni per oltre 813mila euro” dal teatro stesso. Poltrone, tendaggi e condizionatori letteralmente trafugati dal palco ormai chiuso.
Indagine per “violazione della legge fallimentare”: dopo il crac dell’Eliseo, l’attore è accusato di aver trafugato beni dal locale
Ovviamente, Luca Barbareschi non ci sta a passare per ladro e sciacallo. Intercettato da Repubblica, ha avuto modo di dire la sua sulle accuse rivoltegli, rimandando al mittente le responsabilità per la sparizione del materiale. “Non di cosa parlino”, ha spiegato, attribuendo i lavori di sfratto a società fuori dal suo giro. “Io firmai un contratto d’affitto nel 2015, e quel teatro comprendeva stigliature e poltrone. Per rimetterlo a norma ho speso 5 milioni, dato che era tutto marcio“. Bisognerà vedere se una simile testimonianza sarà portata anche in tribunale nel caso che l’indagine sfoci in una causa. Nel frattempo, continua il limbo dell’Eliseo di Roma.
Luca Barbareschi ricorda i suoi traumi giovanili
Luca Barbareschi ha parlato della sua infanzia a Vieni da Me: “Mia madre, incinta di me, è emigrata in Uruguay e sulla nave sulla quale viaggiava c’era la compagnia teatrale italiana che debuttava in Sud America” – racconta il famoso attore che, dopo aver vissuto qualche anno in Uruguay, è tornato in Italia, in particolare a Torino – “Quando avevo otto anni, mia madre si innamorò di un altro uomo e se ne andò portando via solo mia sorella Valentina che era appena nata”. Infatti, Luca Barbareschi racconta come non vide la mamma per un periodo di tempo. “Per rivederla, finsi di avere un attacco di appendicite. Me l’hanno tolta per sbaglio, ma mia madre non è mai tornata. Se ho senso dello humor, lo devo ad una serie di tragedie a cui sono sopravvissuto“, spiega col sorriso Barbareschi.
Tra questa serie di tragedie, Luca Barbareschi torna a parlare di quella che, forse, l’ha segnato più di tutti. Barbareschi ha confessato di nuovo di essere stato violentato, proprio quando era solo un ragazzino:
“Sono stato abusato per due anni da un sacerdote in collegio. Avevo sette anni e lui si è approfittato della mia condizione, ero contento delle sue attenzioni perché ero un bambino solo”.
Barbareschi stavolta racconta anche che, anni dopo, quando ormai era adulto, è voluto tornare da quel sacerdote che aveva abusato di lui. Spinto dalla voglia di perdonare e di chiudere definitivamente il capitolo più oscuro della sua infanzia:
“Lui sosteneva di non ricordasi di nulla, ma io ho voluto fare questo gesto per rompere questa catena di errori e orrori. Il rancore non porta nulla, l’unica cosa che funziona è l’amore”.
Ed è stato proprio l’amore a salvarlo. Quello della moglie Elena, e quello dello psichiatra che l’ha preso in cura:
“Per tutta la vita pensi di essere tu ad essere il colpevole – racconta lo stesso – io l’ho pensato fino a 10 anni fa. Penso che vedrò il mio psichiatra tutta la vita, perché non si guarisce mai dall’autodistruzione“.
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