Tinto Brass ne ha superata un’altra e il merito non va soltanto a chi l’ha curato, ma in primis – verrebbe da dire – alla donna che gli sta accanto.
Tinto Brass Caterina Varzi: dichiarazione d’amore
«Dove c’è un grande amore c’è una grande forza, Caterina (Varzi, nda) mi ha dato e continua a darmi la gioia di vivere – scrive il regista nella nota delle dimissioni – posso ancora dire che il senso della vita è essere presenti per godere di ogni istante».
Spesso non bastano le cure mediche, ma sono gli affetti a fare la differenza, oltre che il carattere e Brass, con questa dichiarazione d’amore e di vita ne è la dimostrazione.
La storia d’amore con Caterina Varzi
Il regista era rimasto vedovo dopo poco tempo dalla scomparsa dell’amata prima moglie, Carla Cipriani. Erano talmente in simbiosi che lei aveva come soprannome Tinta. Il maestro dell’eros e la Varzi (appassionata di psicoanalisi) si sono incontrati la prima volta nel 2008.
A unirli la passione per il cinema e un sentimento cresciuto gradualmente nel corso di una collaborazione. «Seguivo una trattativa per una società di produzione» aveva rivelato lei raccontando del coup de foudre. Stiamo parlando di un avvocato di successo che ha rivoluzionato la sua vita da quel momento, diventando co-sceneggiatrice, musa ispiratrice e consigliera di Tinto Brass.
«Credo di aver preso il suo posto, ma solo dal punto di vista professionale» aveva svelato nel 2009 parlando di Tinta, prima moglie del regista, durante la presentazione di un corto.
Un anno dopo però le cose erano cambiate: quando il regista era stato colpito da un ictus Caterina era rimasta al suo fianco e questa è stata la prima prova forte. Lo ha aiutato e sostenuto in un momento molto difficile. «Senza di lei non sarei qui», aveva confessato lui nel 2013. «Quando ho ripreso coscienza ed ero immobile e non riuscivo a parlare Caterina era lì e io riuscivo a pensare solo: quanto sei bella. È stato un momento difficile, la verità è che ho pensato anche al suicidio. Invece eccomi qui. Caterina mi ha riportato alla vita e alla memoria».
Nel 2017 si sono svolte nozze, “funestate” da un’aspra battaglia legale con i figli di Tinto Brass. Proprio in quell’anno infatti avevano presentato un’istanza contro il padre, temendo che non fosse in grado di amministrare il suo patrimonio. Il giudice aveva dato ragione ai figli del cineasta, nominando però come amministratrice proprio Caterina Varzi.
«Sarà la felice conclusione della mia esistenza» – aveva confessato Brass a Il Corriere della Sera il giorno del matrimonio, arrivato a 84 anni. «Quando io non sarò più in grado di badare a me stesso, Caterina sceglierà per me la cosa giusta. Le consegno la chiave della mia vita, sicuro che la girerà al momento giusto».
«Voglio essere libero di decidere come morire, prima di perdere la dignità» – aveva aggiunto . «Abbiamo un patto molto forte che vogliamo suggellare con il matrimonio».
Lo stato di salute attuale di Brass
Sempre nella nota, Tinto Brass ha voluto far sapere che attualmente le sue condizione di salute sono soddisfacenti, ringraziando lo staff dei medici per la loro professionalità e tutti coloro che gli sono stati vicino in queste ore.