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Famosa cantante fa giocare i figli sul Memoriale dell’Olocausto: è polemica

La famosa cantante pop Pink è di nuovo in mezzo alla bufera. Come sempre, le viene contestato il suo ruolo di genitore, poiché adotta metodi non convenzionali per l’educazione dei suoi due figli. Anche questa volta è al centro delle critiche per via di alcune foto pubblicate sul suo profilo social. Nello specifico, queste immagini riprendono i suoi due figli che giocano e corrono tra le mura del Memoriale dell’Olocausto a Berlino.

Pink difende i suoi figli sui social

Pink, che in precedenza ha preso spunto da chi commenta le sue decisioni come genitore sui social media, è stata in Germania per esibirsi durante il suo tour mondiale Beautiful Trauma. Mentre era lì, ha pubblicato una serie di foto che includevano i suoi due figli, Willow Sage di 8 anni e Jameson Moon di 2, che attraversavano i pilastri del memoriale della città di Berlino. Molti hanno espresso la loro convinzione che lasciare che i bambini corrano in uno spazio commemorativo è inappropriato per coloro che sono morti.

Pink, per difendere i suoi due figli, ha commentato il post con queste parole:

“Berlino, ti amo. E per tutti i commenti; questi due bambini sono in realtà ebrei, come lo sono io e l’intera famiglia di mia madre. La persona che ha costruito il memoriale ha creduto che i bambini fossero bambini, e per me questa è una celebrazione della vita dopo la morte. Per favore mantieni il tuo odio e il tuo giudizio nei tuoi confronti”.

Fortunatamente, oltre alla pioggia di critiche, sono arrivati anche tanti messaggi di sostegno sotto le foto di Pink. Probabilmente la cantante pop ha fatto riferimento a Peter Eisenman, un architetto di New York responsabile della progettazione del memoriale di Berlino quando ha scritto quelle frasi. Pink non è nuova a queste critiche, è stata sempre giudicata per via dei suoi metodi “diversi” nell’educare i suoi figli. In ogni caso (sopratutto in questo caso), un genitore educa i figli come vuole. Non esistono metodi migliori o peggiori, esiste solo il buonsenso nel far crescere i propri figli in un ambiente sereno, allegro e rispettoso.

Il progetto del Memoriale dell’Olocausto

Molte persone hanno anche sottolineato che Peter Eisenman, che ha progettato il memoriale dell’Olocausto, aveva detto che avrebbe dovuto essere trattato diversamente dagli altri siti commemorativi. Eisenman in precedenza ha dichiarato alla BBC :

“La mia idea era di permettere a quante più persone di diverse generazioni, a modo loro, di trattare come preferivano quel luogo. Le persone hanno saltato su quei pilastri da sempre. Hanno preso il sole, hanno pranzato lì e penso che vada bene. È come una chiesa cattolica, è un luogo d’incontro, i bambini corrono in giro, vendono cianfrusaglie, un memoriale è un fatto quotidiano, non è un terreno sacro“.

Tuttavia, l’architetto ha fatto una netta distinzione tra memoriali come quelli progettati da lui e i luoghi di sepoltura come Auschwitz, che ha dichiarato come “un ambiente diverso”.

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