Marco Carta colpevole: la videosorveglianza l’ha incastrato
Marco Carta: il furto alla Rinascente di Milano
Marco Carta, i guai non sono ancora finiti! Lo scorso 1 giugno gli agenti della polizia locale avevano arrestato il cantante sardo, presso la Rinascente di Milano. Tutto questo per il furto di sei magliette del valore complessivo di 1200 euro. Marco Carta, durante il colpo al grande negozio in Duomo, era in compagnia di una infermiera e fan, Fabiana Muscas. La polizia l’ha poi liberato, perché i fatti e le prove erano ancora da accertare, per confermare la loro versione. Sembrava che lui fosse estraneo ai fatti e che, l’unica colpevole, fosse la donna con lui. Molti dubbi si sono scatenati sulla vicenda, anche perché Marco Carta ha cercato di difendersi in tutti i modi dalle accuse di furto, anche nei salotti televisivi. Per il momento è libero e, fino a prova contraria, innocente, almeno per la legge italiana. Ma, in realtà, Marco Carta dovrà affrontare un processo, quest’autunno, in cui verranno prese in considerazione nuove prove. Sono spuntati, infatti, dei nuovi video, che incastrerebbero il cantante.
Le nuove prove contro Marco Carta
Il pubblico ministero ha presentato un ricorso in Cassazione, con un’udienza fissata per il 6 novembre. Questo contro la mancata convalida dell’arresto di Marco Carta, da parte del giudice Stefano Caramellino. L’arresto invece è avvenuto per Fabiana Muscas, la donna con cui il cantante era alla Rinascente di Milano. Spuntano nuove ipotesi accusatorie, con alcune testimonianze prese in considerazione. Non solo: si è saputo che il responsabile della sicurezza del centro commerciale, il giorno del furto, ha sporto denuncia contro i due. Questo significa che il grande magazzino potrà costituirsi come parte civile, nel corso del processo, ma – eventualmente – chiedere anche i danni.
Per Marco Carta la situazione si è nettamente complicata anche con la comparsa di alcuni video delle videocamere di sorveglianza. Questi incastrerebbero il cantante sardo, non lasciandogli scampo.
Questo materiale dovrebbe suffragare l’ipotesi del pm che pare ritenga che anche il cantante sia coinvolto direttamente nel furto.
Stando a quanto filtra, pare che le testimonianze abbiano rafforzato l’ipotesi accusatoria.