Il bello del nostro Paese è la ricchezza storico-culturale che ha in sé, verrebbe da dire nelle viscere e la scoperta scioccante dello scheletro ne è la dimostrazione.
Scoperta scioccante: rinvenuto scheletro rinascimentale
Avreste mai pensato che venissero reperiti ancora dei resti nell’aerea degli Uffizi? Noi no, visto che forse la si identificherebbe un’area già abbastanza battuta. Il museo si è pronunciato a proposito di un ritrovamento: uno scheletro rinascimentale perfettamente conservato e risalente presumibilmente alla fine del ‘400. Le spoglie sono in un punto dove un tempo sorgeva una chiesa, esistente prima ancora che gli Uffizi fossero edificati e ne ‘inglobassero’ gli spazi.
Scavi archeologici
Sono sotto la guida della Soprintendenza da circa 20 anni e hanno riportato alla luce una porzione dei sotterranei dell’antico edificio religioso. Com’è noto, in passato si utilizzava questa location per seppellire i deceduti. Si tratta della chiesa romanica di San Pier Scheraggio – consacrata nel 1068. Per circa tre secoli fu un luogo centrale della vita cittadina: in essa non solo si svolgevano le funzioni religiose, ma fino al 1313 vi ebbero luogo anche le riunioni dei Consigli comunali. Fu inoltre teatro di orazioni di illustri scrittori, come Dante e Boccaccio. A causa dei lavori per la costruzione del Palazzo dei Priori alla fine del ‘Dugento’ e per l’allargamento di via della Ninna nel Quattrocento, fu interessata da una serie di trasformazioni e demolizioni. Nel 1560 fu infine inglobata nella fabbrica vasariana degli Uffizi. Oggi è possibile vedere e visitare la navata centrale, restaurata nel 1971. All’interno troviamo alcuni reperti archeologici e frammenti di affreschi dell’ex-chiesa risalenti al XIII secolo. Si può inoltre ammirare il ciclo di affreschi di Andrea Del Castagno, staccato nel 1847 da Villa Carducci Pandolfini a Legnaia, raffigurante Uomini e le donne illustri. Antico e moderno si uniscono, inoltre, grazie all’esposizione di opere di maestri del Novecento, pensiamo Corrado Cagli, Marino Marini, Alberto Burri e Venturino Venturi.
Foto virale: luogo caro a Dante
Va sottolineato che questo luogo fu molto caro a Dante e anche per questo verrebbe ancor più da valorizzarlo.
Com’è prassi adesso lo scheletro verrà consegnato in laboratorio e analizzato accuratamente. Chissà che non studiando i resti non emerga che si tratta magari di una nobildonna illustre o anche solo imparentata a una delle grandi famiglie dell’epoca Rinascimentale.
Recentemente vi avevamo parlato di un’altra foto virale che ha molto colpito l’opinione pubblica.
La studentessa con l’abito sardo
Anastasia Mazzette è figlia di di due genitori originari di Ollolai, un comune italiano di soli 1.283 abitanti, appartenente alla provincia di Nuoro. In quest’isola l’orgoglio per le proprie radici è molto alto, si ha una grande attenzione anche nel preservare il territorio da cementificazioni e da interventi invasivi. Anastasia ha quattordici anni e come da copione in questi giorni doveva sostenere l’esame di terza media presso la scuola Maccioni di Nuoro.
Proprio in quest’occasione ha deciso di presentarsi di fronte alla commissione indossando il costume del suo paese. Ma non è finita qui.
La studentessa ha portato come argomento di discussione una tesina che aveva per oggetto “Ollolai nel giudicato di Arborea”, creando dei veri e propri links, a seconda delle materie, con tutto ciò che riguardava il borgo barbaricino. Ad esempio: in scienze ha presentato l’asfodelo (la pianta da cui vengono forgiati i cesti dei suoi nonni), per quanto riguarda l’ambito artistico ha raccontato proprio in merito ai costumi sardi e delle sue varie parti.
Ciliegina sulla torta: alla fine dell’esame, Anastasia ha offerto una mini esibizione di ballo sardo insieme a due ragazzi del suo paese.
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